Tacconi a Repubblica: “Calcio di oggi di una noia mortale”

Stefano Tacconi su Repubblica, ecco alcuni passaggi: "È di una noia mortale. Sono tornato allo stadio per Juve-Napoli: una palla. Noi portieri eravamo dei pazzi, adesso sono tutti a modino e giocano con i piedi. Io appena avevo la palla la tiravo più lontano che potevo. Vorrei aprire un ristorante e lo farò, alla faccia loro. Specialità umbre, dalla porchetta in poi. Vino e cibo a quindici euro. Ci penso da quando mi sono risvegliato. (Tutto Juve)

Ne parlano anche altre fonti

Stefano Tacconi ha rilasciato un'intervista ai microfoni de L'Avvenire in cui ha parlato della sua malattia e di come l'affetto inaspettato dei tifosi della Juventus, insieme all'amore della sua famiglia, lo abbiano aiutato nei momenti più difficili. (Tutto Juve)

Tacconi: "Avessi allenato Cassano e Balotelli li avrei presi a calci in culo fino a non so dove" (TUTTO mercato WEB)

Cantore smorza l’entusiasmo: «Favorite per lo scudetto? È ancora lunghissima. Abbiamo un obiettivo ogni tre giorni» – VIDEO (Juventus News 24)

Tacconi: "Avessi allenato Cassano e Balotelli li avrei presi a calci in culo fino a non so dove"

Da lì in avanti è stata una battaglia, la più dura della sua vita. Il calvario di Stefano Tacconi, ex portiere con un passato importante nella Juventus, è iniziato nell'aprile del 2022: quando gli è stato diagnosticato un aneurisma e un'emorraggia celebrale. (leggo.it)

Da dirigente, a quelli come Tacconi avrei detto di fumare e bere meno. Stefano Tacconi, ex portiere, ha rilasciato un'intervista senza filtri ai microfoni de La Repubblica, dopo un biennio molto difficile in seguito all'aneurisma che lo ha colpito nell'aprile del 2022: "La malattia ha lasciato strascichi, specie alla gamba destra. (CalcioNapoli1926.it)

L’ex portiere della Juventus Stefano Tacconi ora fuma sigarette elettroniche: «Queste, mi restano». La moglie Laura e il figlio Andrea dissentono in silenzio. «Prima delle partite mi facevo otto caffè, un pacchetto di sigarette e un amaro: se in centomila mi urlavano cabron, come al Bernabeu, non me ne fregava niente. (Open)