SANITÀ MALATA

Slitta l’esame in aula al Senato del decreto sulle liste di attesa, inizialmente previsto per questa mattina. Le ragioni del rinvio sono state comunicate in apertura di seduta dal presidente della commissione Affari sociali di Palazzo Madama, Francesco Zaffini (FdI). Il provvedimento presumibilmente approderà in aula nella giornata di domani. Protestano le opposizioni. Il decreto “non ha ancora una quadra politica”, dice il capogruppo M5s al Senato, Stefano Patuanelli (Avanti Online)

La notizia riportata su altre testate

“Mi sembra chiaro che quello che avevamo denunciato in campagna elettorale si sia realizzato. Decreto liste d’attesa. Pd: “È un decreto vuoto, un decreto fuffa perché non è pensabile raccontare che per affrontare il problema lo si faccia senza mettere un euro” (Quotidiano Sanità)

Lo spirito è stato quello di trovare un punto di incontro con la Conferenza delle Regioni, per consentire che lo Stato faccia il suo dovere, cioè controlli i flussi di spesa in modo tale che possano determinare risposte per i cittadini, specialmente quando appartengono a una particolare categoria, cioè quella di cittadini fragili che aspettano prestazioni sanitarie”. (Sanità24)

Un altro caso riguarda la visita oculistica: 126 giorni pagando (se non c'è un'esenzione) solo il ticket, poco più di due settimane (16 giorni) in Alpi. Per una visita cardiologica, prenotata a mezzo Cup ed effettuata tramite l'attività istituzionale, servono in media 130 giorni di attesa, ovvero più di quattro mesi. (quotidianodipuglia.it)

VIDEO: Decreto liste d'attesa, Schlein: "Una boutade elettorale Meloni per tenere buono Salvini"

Salta il controllo diretto dello Stato sulla piattaforma nazionale delle liste di attesa, inizialmente previsto dal testo del dl Sanità e sul quale le Regioni avevano dato parere negativo. Con la riformulazione, dal decreto sparisce il controllo diretto dello stato sulle regioni. (La Stampa)

Innanzitutto, mi trovo a dover ricordare al collega senatore Boccia, che l’art.97 del regolamento del Senato stabilisce che il giudizio del presidente della Commissione sull’improponibilità di un emendamento è 'inappellabile', ma, a prescindere da ciò, è nota e peraltro sacrosanta l’attenzione massima sulla inerenza di materia sulla decretazione di urgenza. (Civonline)

"Sembra quasi che Meloni pensi più a tenere buono Salvini che non a tutelare il diritto alla salute degli italiani. Questo decreto nasce e resta una boutade elettorale" lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, intervenendo alla conferenza in cui il gruppo al Senato del Pd ha esposto le ragioni per cui si oppone al decreto liste d'attesa. (il Giornale)