Anelli (Fnomceo): un atto di civiltà l’assistenza sanitaria ai senza dimora
“Finalmente anche le persone senza fissa dimora potranno avere un medico di famiglia. Si colma così un vuoto di tutela, che contrastava con gli articoli 3 e 32 della Costituzione e con i principi ispiratori del Servizio Sanitario Nazionale, in base ai quali l’assistenza sanitaria va garantita in maniera uguale a tutti coloro che risiedono o dimorano nel territorio della Repubblica, senza distinzione di condizioni individuali o sociali”. (Sanità24)
Ne parlano anche altri giornali
Soddisfazione l'approvazione della norma per l’assistenza sanitaria alle persone senza dimora, "una legge per la dignità dei più fragili, nata dall’impegno congiunto della società civile e delle istituzioni, fortemente voluta da Cittadinanzattiva" è espressa da Mariagrazia Vacchina, segretaria regionale CA VdA (Valledaostaglocal.it)
ROMA – Dice Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva : “Siamo particolarmente soddisfatti ed orgogliosi per l’approvazione, in via definitiva ieri al Senato, della legge che garantisce l’assistenza sanitaria di base alle persone senza dimora, avviandone la sperimentazione da gennaio 2025 nelle città metropolitane. (la Repubblica)
«Il 6 novembre resterà come una data storica», come è una battaglia «storica» quella che, finalmente, dopo 15 anni, è approdata a legge dello Stato. (Corriere della Sera)
Il Senato ha dato il via libera definitivo al Ddl 1175 “Assistenza sanitaria persone senza dimora”, che stanzia un milione di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 per finanziare un programma sperimentale, da avviare nelle città metropolitane a partire dal prossimo anno, finalizzato a garantire alle persone senza dimora, e prive della residenza anagrafica, l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle aziende sanitarie locali, la scelta del medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, nonché l’accesso alle prestazioni garantite dai Lea. (Sanità24)
Assistenza ai senza dimora. Fnomceo: “Colmato vuoto di tutela che contrastava con la Costituzione e i principi ispiratori del Ssn” (Quotidiano Sanità)
Dopo un’attesa durata quindici anni, il riconoscimento di un medico di base alle persone senza fissa diventa realtà, per ora nelle 14 città metropolitane dove questo fenomeno è più frequente. (Demografica | Adnkronos)