Volkswagen in crisi: viaggio a Wolfsburg
Si parla di outsourcing, di delocalizzazione. Le funzioni di ingegneria, di sviluppo delle auto future, sono concentrate qui, a Wolfsburg: ci lavorano 14 mila persone. È la nostra linea del Piave. Quelle competenze non si toccano». Mentre Christian Matzedda, numero due dell'IG Metall-Wolfsburg, branca del potente sindacato dei metalmeccanici tedeschi, ci parla attorno a un tavolo nel suo ufficio di una crisi diversa da tutte quelle che l'industria ha finora conosciuto, fuori dalle finestre, avvolto dalla prima penombra del crepuscolo, si staglia il profilo – familiare a ogni "wolfsburger" – della grande fabbrica con le sue quattro ciminiere di mattoni rossi che svettano sulla città. (Quattroruote)
La notizia riportata su altri giornali
Intanto si apre il fronte inglese per Stellantis. Aumenta la possibilità di sciopero alla Volkswagen da domani: sarebbe il primo di una certa importanza dal 2018 per salvare dalla chiusura 3 fabbriche in Germania. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
"Se necessario, questa sarà la battaglia contrattuale collettiva più dura che la Volkswagen abbia mai conosciuto", ha avvertito il negoziatore del sindacato, Thorsten Groger, in un comunicato stampa diffuso al termine del periodo di dialogo sociale obbligatorio per 120 mila dipendenti del marchio. (La Stampa)
“Se necessario, questa sarà la battaglia contrattuale collettiva più dura che Volkswagen abbia mai conosciuto“, avverte il sindacato in un comunicato stampa, al termine del periodo di dialogo sociale obbligatorio per 120mila dipendenti del gruppo. (Il Fatto Quotidiano)
Le proteste potrebbero essere di alcune ore o di un'intera giornata, mentre il prossimo incontro del sindacato con l'azienda è fissato per il prossimo 9 dicembre. Per il colosso tedesco di Wolfsburg sarebbe la prima grande protesta dal 2018. (Tiscali Notizie)
A dichiararlo il sindacato Ig Metall. «Se necessario, questa sarà la più dura battaglia di contrattazione collettiva che Volkswagen abbia mai visto», ha avvertito il sindacato in un comunicato, dopo aver contrattato con l’azienda in merito al futuro di 120.000 dipendenti del marchio in Germania. (Il Sole 24 ORE)
Nel mirino, i top manager, incapaci secondo i sindacalisti di mettere in atto la transizione verso l’auto elettrica. Domani, lunedì 2 dicembre 2024, scattano i primi scioperi di avvertimento del sindacato IG Metall contro Volkswagen in una Germania che va in fiamme per i licenziamenti automotive. (Motorisumotori.it)