Salerno, tre telefonate al giorno per chiedere aiuto ai centri antiviolenza
Tre chiamate al giorno dalla provincia di Salerno. Questo il primo dato che salta all’occhio analizzando i dati forniti dall’Istat nell’ambito del focus curato in collaborazione con il Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e nato con l’obiettivo di fornire informazioni utili a comprendere ed affrontare il fenomeno della violenza contro le donne. Dalle tavole dei dati settimanali relativi all’area salernitana emerge che le chiamate totali al 1522, nei primi sei mesi dell’anno, sono state in tutto 454: 123 da parte di vittime (coloro cioè che hanno subito qualche forma di violenza o stalking, e di cui si dispongono dettagli socio-anagrafici); 331 da parte di cosiddetti «utenti» (persone che chiamano per segnalare un caso terzo o che contattano il numero sotto mentite spoglie). (ilmattino.it)
Su altri media
E' tempo di bilanci, in occasione del 25 novembre, la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, e i numeri fotografano una dura realtà: la violenza permane, dichiarata o subita in silenzio, nelle case e all'interno delle famiglie e delle coppie. (Primocanale)
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Universitarie, professioniste, ultimamente anche 16enni accompagnate dai genitori, l’età si è abbassata, sono più istruite, a Genova hanno chiesto aiuto in mille quest’anno, il 50% sono diplomate o laureate. (La Repubblica)
Un aumento significativo, almeno nei primi nove mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2023. Violenza sulle donne – Foto d’archivio (Tuscia Web)
Il 1522 il numero anti violenza e stalking della presidenza del Consiglio -Dipartimento Pari Opportunità, dal 1 gennaio al 30 settembre del 2024 ha avuto circa 48mila contatti, tra telefonate, app e chat. (Gazzetta di Parma)
Insieme all’incidente probatorio per l’estrazione e la comparazione del Dna, prima che la procura possa chiudere le indagini su Fortunato Verduci ci sono ancora degli accertamenti da svolgere. Gli investigatori stanno cercando e riconvocando i vecchi testimoni che erano stati sentiti all’epoca a cui mostrare ora la foto di Verduci in modo da capire se qualcuno riesca a collocarlo nel luogo del delitto. (Il Giornale d'Italia)