Le parole nella giungla del nuovo ordine

La guerra regola il mondo, «ridefinisce poteri» e la decisione di Netanyahu di chiamare «nuovo ordine» l’operazione lanciata sul Libano non fa che sottolineare la continuità ideologica con il «grande piano» dei neo-con americani conosciuto all’alba di questo millennio. Quella che è passata alla storia come la «dottrina Bush» (figlio), un quarto di secolo dopo non è solo un cumulo di macerie dall’Afghanistan alla Libia ma è soprattutto lo stato di guerra permanente che distribuisce poteri e profitti e annichilisce speranze di riscatto. (il manifesto)

Ne parlano anche altri giornali

Ad un anno dall'attacco terroristico di Hamas che ha sconvolto Israele e il mondo intero, KKL Italia (la delegazione italiana del Keren Kayemeth LeIsrael, Fondo Nazionale Ebraico per l'Ambiente) presenta "La Voce di Israele", documentario ideato e diretto dalla giornalista e scrittrice Claudia Conte che intende raccontare le storie delle vittime e degli ostaggi e sensibilizzare l'opinione pubblica sugli effetti devastanti di quella tragedia. (Tiscali Notizie)

Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha parlato con entusiasmo durante la conferenza stampa post-partita, dopo la vittoria per 3-1 contro il Como allo Stadio Diego Armando Maradona. Un match caratterizzato da alti e bassi, ma che ha visto i partenopei rispondere con grande personalità. (Napolipiu.com)

13 ottobre – L’esercito israeliano ordina a 1,1 milioni di palestinesi di lasciare entro 24 ore il nord di Gaza e dirigersi verso sud. (il manifesto)

Il 7 ottobre tra telecamere fuori uso e segnali ignorati: le sei ore in cui Hamas ha fatto strage

Sono stati anche 12 mesi che sulla questione palestinese hanno visto lacerata la società civile americana come mai prima. (il manifesto)

Dei 251 ostaggi rapiti la mattina del 7 ottobre, 97 sono ancora prigioniere a Gaza, 117 sono stati rilasciati vivi e 37 sono morti. In tutto 1.139 persone sono state uccise. (ilmessaggero.it)

Molti erano di riposo, disarmati e – sembra incredibile – indifesi. Combattenti, soldati della brigata Golani e sentinelle – tatzpitaniyot in ebraico – sono stati colti di sorpresa all’alba di un giorno di festa. (La Stampa)