Gli agricoltori: «Qui c’è in gioco la nostra esistenza»

L’azienda agricola Mattei è una questione di famiglia, una storia di famiglia, di sacrifici e di tradizione. Gli animali erano nel fondovalle, ancora domenica scorsa, difficile raggiungerli, impossibile visto il fiume in piena. «Ho dovuto insistere due giorni per avere un elicottero che mi portasse sul posto. Per fortuna ci sono tutti. Ora ne abbiamo già evacuati due gruppi verso l’alpe. Fino alla metà di settembre, sono al sicuro. (Corriere del Ticino)

La notizia riportata su altri giornali

Servizi che hanno definito delle aree di evacuazione e chiusura delle vie di comunicazione per le zone già maggiormente interessate nello scorso fine settimana dai dissesti idrogeologici. (Ticinonews.ch)

Così i residenti della Val Bavona hanno lasciato le loro abitazioni in seguito all'evacuazione disposta in via precauzionale ieri, 5 luglio, dallo Stato maggiore regionale di condotta a causa delle previste, nuove piogge e dell'incertezza sulle possibili ricadute sui bacini idrografici della zona, considerata la fragilità della situazione attuale. (laRegione)

Questi “avranno necessità di sostegno per poter operare con la necessaria efficacia”, sottolinea l’ALPA che al Consiglio di Stato ticinese chiede “un aumento straordinario del Fondo per la gestione del territorio, così che vi siano i finanziamenti necessari per poter ripristinare nel minor tempo possibile le zone danneggiate”. (RSI.ch Informazione)

L'appello dell'ALPA: «La ricostruzione richiede uno sforzo immane, serve l'aiuto di tutti»

Ieri e oggi, intanto, l’umore degli abitanti della valle «era altalenante», spiega la sindaca Dadò. «Abbiamo tirato un bel sospiro di sollievo», racconta anche il comandante dei pompieri di Lavizzara Doriano Donati. (Corriere del Ticino)

Le autorità vallesane hanno pertanto avvisato che potrebbero verificarsi nuovamente frane, inondazioni e colate detritiche nel cantone. Diverse colate detritiche si sono verificate nell’alta Val de Bagnes già nella notte tra venerdì e sabato. (RSI.ch Informazione)

In conclusione, il Consiglio direttivo dell'ALPA si distanzia fermamente da alcune considerazioni affrettate espresse da fortunatamente pochi commentatori secondo i quali «alcune regioni di montagna hanno ormai il destino segnato e occorre accettare il loro abbandono». (Corriere del Ticino)