Ucraina, Zelensky chiede garanzie di sicurezza prima di un cessate il fuoco
BRUXELLES – Forte della paura che un ritorno dell’imprevedibile Donald Trump sta provocando nell’establishment europeo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha colto l’occasione di una visita a Bruxelles questa settimana per insistere con i partner europei sull’urgenza di ottenere «nuove garanzie di sicurezza». Nel frattempo, i Ventisette appaiono più disposti che in passato ad accettare nuove responsabilità. (Il Sole 24 ORE)
Su altri giornali
Uscendo dal Consiglio europeo di Bruxelles, con in tasca la garanzia di 18 miliardi di prestiti garantiti dall’Ue, Volodymyr Zelensky torna sulle posizioni di un Paese in guerra, che non intende concedere territorio a chi lo ha invaso. (Il Fatto Quotidiano)
«Schuld» vuol dire sia «debito» che «colpa». Anche chi non sa il tedesco l’ha dovuto imparare, a causa delle vicissitudini economiche della Ue a lungo segnate dal rigore di Berlino. (Corriere della Sera)
Nelle ultime ore, hanno fatto il giro del mondo le recenti dichiarazioni per Le Parisien del presidente ucraino Volodymyr Zelensky sullo stato attuale della guerra in Ucraina. Zelensky ha ammesso che in questo momento le forze armate ucraine non hanno la possibilità materiale di liberare la penisola della Crimea, occupata dal 2014, e il Donbas. (Valigia Blu)
Quando non si sa da che parte iniziare, «negoziato» è parola buona per i titoli e per i dibattiti. Oltre che per misurare la reazione della controparte. Ma è anche un pretesto per mettere le mani avanti, accusare il nemico di non voler dialogare, e continuare a farsi la guerra. (Avvenire)
Peccato che questa notizia clamorosa sia vera solo per i media italiani perché, a scorgere le principali testate straniere, dalla Bbc alla Cnn, da Le Monde alla Faz, non c’è traccia di tutto ciò. (Il Dubbio)
Così il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, a margine della seduta del Consiglio europeo. (ilgazzettino.it)