Stefano Berni, i dazi americani
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Stefano Berni I dazi americani Con Stefano Berni, direttore Generale del Consorzio Tutela Grana Padano, abbiamo parlato della delicata questione dei dazi che entreranno in vigore il 2 aprile ed imposti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.All'interno di Non Stop News, con Enrico Galletti, Massimo Lo Nigro e Giusi Legrenzi. (rtl.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Da giorni ormai si susseguono analisi e notizie sui dazi e sulla guerra commerciale con gli USA, minacce che sembrano essere ben più che una boutade del presidente Trump. Leggo con un certo sgomento una lettera di un importatore americano rivolta a suoi clienti italiani affinché facciano pressione sul governo e sulle autorità Europee per non attuare risposte commerciali (cioè dazi in risposta) per non peggiorare la situazione. (Il Piccolo)
Non ultimo, ovviamente, l'atteggiamento di Trump che declina il termine guerra in modi diversi, cioè guerra geopolitica, guerra commerciale, guerra dei dazi. È una situazione di grande allarme". (Genova24.it)
Anche noi, in Europa, dobbiamo evitare di giocare a chi rilancia più in alto. Come si fa dunque a non cercare un punto di convergenza, di raccordo, che metta in condizione entrambi di avere dei vantaggi". (Alto Adige)
Un volume economico che ha visto dal 2019 al 2024 un aumento del 29,8%, e che oggi sfiora i 7,3 miliardi di euro (per la precisione 7.272.985.300 euro), sostenuto dalle vendite di produzioni meccaniche (quasi un miliardo e 650 mila euro) e di “strumenti e forniture mediche”, prevalentemente il comparto dell’occhialeria (circa un miliardo e 200mila euro). (Industria Italiana)
I Repubblicani sono imprenditori prima che politici: il loro focus è il business, e la loro capacità negoziale è indubbia. Siamo certi che il dialogo sarà fondamentale per trovare una soluzione equilibrata”. (Agenzia askanews)
Per questo, il nostro impegno è costante e ci auguriamo che la diplomazia risolva una questione così delicata per il settore”. “Lo scenario internazionale è attualmente motivo di grande preoccupazione, soprattutto per le nostre eccellenze agroalimentari. (SardiniaPost)