Castellitto via dal Centro sperimentale. L'incendio delle pellicole, le interrogazioni, la sua lettera di addio
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Game over. Con queste parole affidate a una lettera aperta, firmata da Sergio Castellitto: "Caro Centro Sperimentale di Cinematografia, cari tutti. Lascio la presidenza della Fondazione. È una decisione che meditavo da tempo. Non sono gli attacchi ad avermi spinto a lasciare, mi hanno ferito ma mai impaurito. Semplicemente voglio tornare a fare il mio vero mestiere, che ho trascurato per più di un anno". (Tiscali)
Ne parlano anche altri media
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, comunica di aver ricevuto le dimissioni irrevocabili del presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Sergio Castellitto. A tal proposito dichiara: «Accolgo con rammarico le dimissioni di Sergio Castellitto dalla presidenza della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, esprimendo gratitudine e stima al presidente uscente. (Il Sole 24 ORE)
Sergio Castellitto ha dato le dimissioni “irrevocabili” da presidente della fondazione Centro sperimentale di cinematografia. Ad annunciarlo è stato il ministro della Cultura Alessandro Giuli che esprime “rammarico”, “gratitudine e stima” verso di lui. (Il Fatto Quotidiano)
ROMA — «Dimissioni irrevocabili». Finisce così la breve era di Sergio Castellitto alla guida del Centro sperimentale di cinematografia. Dove il governo Meloni lo volle insediare, 13 mesi fa, cambiando nottetempo la legge che consentiva di far decadere d’emblée l’intero consiglio d’amministrazione nominato un paio d’anni prima dal ministro dem alla Cultura Dario Franceschini. (la Repubblica)
Caro Sergio, (Centro Sperimentale di Cinematografia)
Sergio Castellitto si dimette da Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia (Csc), ma è soltanto una delle complesse ed intrecciate dinamiche di in/sofferenza del sistema cinematografico e audiovisivo nazionale (Key4biz.it)
A 24 ore dalle dimissioni di Sergio Castellitto come presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia (Csc), scatta il totonomi. E le ipotesi sui successori che stanno circolando nelle ultime ore consentono di riflettere sul futuro di una delle eccellenza della cultura italiana. (la Repubblica)