Sospesi tra sentenze e (vuoti di) legge: quale diritto regolerà il fine vita?

Sospesi tra sentenze e (vuoti di) legge: quale diritto regolerà il fine vita?
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
Per saperne di più:
Il Dubbio INTERNO

La Corte costituzionale nell’ordinanza 207/ 2018, nella sentenza 42/ 2019 e ora nella sentenza n. 135, preceduta dal Comunicato del 18 luglio 2024, raccomanda la necessità di un intervento del legislatore che possa riempire i “vuoti” inevitabili presenti nella regolamentazione delle condizioni procedurali fissate dalla sentenza n. 242/ 2019 e garantire le persone, evitando pressioni sociali indirette che possono indurre i più fragili e vulnerabili a farsi da parte. (Il Dubbio)

Su altri giornali

(Adnkronos) – Dopo aver negato per settimane la richiesta di morte assistita a una donna toscana di 54 anni, completamente paralizzata a causa di una sclerosi multipla progressiva, l’Ausl Toscana Nord Ovest ha comunicato il suo parere favorevole. (OglioPoNews)

Si è sbloccato l’iter per l’accesso al suicidio medicalmente assistito della 54enne toscana, completamente paralizzata a causa di una sclerosi multipla progressiva, che aveva rifiutato la nutrizione artificiale: la Asl Toscana nord ovest ha dato parere favorevole. (Il Sole 24 ORE)

La destra al governo, intanto, si tappa le orecchie e il resto delle forze politiche giocano a nascondino. Il monito a intervenire, diretto al legislatore, era arrivato già nel 2019 quando la Corte aveva depenalizzato il reato di istigazione al suicidio. (L'HuffPost)

La paziente rifiuta la nutrizione artificiale e ottiene il suicidio

Secondo quanto riferito dai quotidiani locali, la 54enne, affetta da Sclerosi multipla progressiva, chiedeva da tempo la sospensione delle cure non potendo più sopportare la propria condizione. Parere favorevole della Asl Toscana Nord-Ovest al suicidio assistito per una donna di 54 anni malata di Sclerosi multipla progressiva. (il Giornale)

Tuttavia - ed ecco l’eccezione - in presenza di irreversibilità della patologia, sofferenze fisiche o psicologiche che il paziente reputa intollerabili, dipendenza da trattamenti di sostegno vitale e capacità del paziente di prendere decisioni libere e consapevoli è possibile interrompere le cure e «aiutarlo a morire» senza conseguenze penali (sentenza 242 del 2019). (L'Eco di Bergamo)

Si sarebbe sbloccato l’iter per l’accesso al suicidio medicalmente assistito della donna di 54 anni, toscana, completamente paralizzata a causa di una sclerosi multipla progressiva, e che aveva rifiutato la nutrizione artificiale: secondo alcune notizie circolate ieri, la Asl Toscana nordovest ha dato parere favorevole. (Avvenire)