Federica Pellegrini non difende Sinner. Eppure il caso Turrini era differente…

Federica Pellegrini ha preso una posizione molto chiara rispetto al caso di positività al Clostebol di Jannik Sinner. L’ex fuoriclasse delle piscine, in un’intervista concessa a La Stampa, ha espresso la sua posizione sulla vicenda che vede coinvolto il n.1 del mondo del tennis, che non è stata in difesa dell’altoatesino. Pellegrini ha dichiarato: “Sono curiosa di capire cosa accadrà. Lui non ha assunto volontariamente sostanze dopanti ma non è questo il punto. (OA Sport)

Se ne è parlato anche su altri media

Si parte dal caso Sinner: “La sostanza per cui è stato trovato positivo Jannik Sinner non ammette che, qualora venga riscontrata una colpa lieve o una negligenza lieve, ci sia una pena inferiore ad un anno, perché è una sostanza non specificata. (OA Sport)

Lo scorso 5 dicembre, infatti, il Comitato Esecutivo della WADA, riunito con il Consiglio Fondatore a Riad, in Arabia Saudita, ha approvato alcuni cambiamenti che verranno apportati al regolamento antidoping e che saranno effettivi a partire dal 1° gennaio 2027. (Tuttosport)

Tuttavia si dice critica sul tema delicato della responsabilità degli sportivi, citando un esempio del suo sport, il nuoto. Federica Pellegrini si schiera dalla parte di Jannik Sinner nel celeberrimo “caso Clostebol” che mesi tiene banco nel mondo dello sport italiano e non solo. (LiveTennis.it)

Sinner, la Wada modifica le regole

Tra i temi trattati, con Massimiliano Ambesi (giornalista/analista di Eurosport) come ospite, vi è stato quello delle dichiarazioni rilasciate a La Stampa da Federica Pellegrini, sulla doppia positività accidentale al Clostebol di Jannik Sinner (OA Sport)

In primis (anche se probabilmente l’unico) quello che riguarda la vicenda doping che non lo sta facendo dormire la notte. Il regolamento sul doping subisce un importante cambiamento, Jannik Sinner convocati dagli avvocati: le ultime (ilovepalermocalcio.com - Il Sito dei Tifosi Rosanero)

E così nelle ultime settimane la WADA, al centro dell'attenzione appunto per il ricorso al TAS del caso di doppia positività accidentale al Clostebol di Jannik Sinner, continua a far parlare di sé. Il «caso Sinner» ha evidentemente lasciato il segno, determinando l'esigenza di elaborare nuove regole in tema di antidoping. (il Giornale)