Attacco hacker all’Asl dell’Aquila, il governatore Marsilio: “No al riscatto”. Trafugati dati di Matteo Messina Denaro

Gli hacker promettono “nei prossimi giorni” di mostrare “ulteriori falle nei sistemi delle altre Asl di tutta la regione”, dopo l’attacco che dal 3 maggio scorso ha messo in ginocchio il sistema informatico della Asl provinciale dell’Aquila paralizzando servizi e prestazioni. Un attacco nel quale sono stati trafugati oltre 500 giga di materiale dai server della Asl 1 AvezzanoSulmona L’Aquila, che si stanno riversando online. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

La sanità è sotto attacco hacker: nel mirino, nel dettaglio, l'Abruzzo, in un'offensiva informatica iniziata lo scorso 3 maggio. I dati sanitari di migliaia di cittadini sono infatti stati rubati e i sistemi informatici della Asl di Avezzano-Sulmona-l'Aquila risultano bloccati mentre pende la richiesta di un riscatto. (Liberoquotidiano.it)

Negli ultimi mesi i bersagli preferiti sono diventate le Asl e le amministrazioni locali, una perdita costante di dati che viene gestita sempre dagli stessi gruppi di hacker. (Fanpage.it)

Abruzzo, attacco hacker alla sanità: Polizia Postale al lavoro (Adnkronos) – Pesante attacco hacker alla sanità abruzzese tenuta parzialmente in scacco nelle ultime ore con la paralisi dei sistemi di prenotazione e cura e la minaccia di diffusione online di cartelle cliniche e dati sensibili dei pazienti della Asl 1 Abruzzo. (Entilocali-online)

L’Aquila. “Attacchi di pirateria informatica si sono verificati e continuano, mentre scriviamo, a verificarsi colpendo Aziende Sanitarie in tutta Italia. (Abruzzo Cityrumors)

Ancora non è dato sapere quali azioni siano state messe in campo, invece, per garantire le prestazioni sanitarie e per ripristinare l’accesso alle cure completo alla popolazione” ad affermarlo, in una nota stampa, è il Capogruppo del Movimento 5 Stelle Francesco Taglieri con i consiglieri regionali Giorgio Fedele, Pietro Smargiassi, Domenico Pettinari e Barbara Stella. (Terre Marsicane)

E intanto sempre sul web diffondono i dati personali dei pazienti, compreso il boss della mafia Messina Denaro, del quale sarebbero disponibili esami ematici ma non la cartella clinica da malato di tumore, che è in versione cartacea ed è blindata nel supercarcere aquilano. (il Fatto Nisseno)