Commissione europea, il ritiro di Thierry Breton

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RSI.ch Informazione ESTERI

Fra Breton e la presidente non correva buon sangue. Il francese aveva capeggiato una fronda di commissari, criticando lo stile direttivo “poco collegiale e trasparente” di Ursula von der Leyen. Critiche forti, in particolare dopo la nomina - a fine gennaio - di Markus Pieper, eurodeputato tedesco del Partito popolare (la formazione di Von der Leyen) come incaricato per le piccole e medie imprese, un posto ben rimunerato nell’esecutivo europeo, per cui il tedesco non era particolarmente qualificato. (RSI.ch Informazione)

Se ne è parlato anche su altre testate

Tra gli uomini che hanno accompagnato dall’inizio la nascita del movimento presidenziale e l’ascesa di Macron all’Eliseo, già consigliere del capo dello Stato poi presidente del gruppo Renew al Parlamento europeo, nel gennaio scorso Séjourné a soli 38 anni è diventato il più giovane ministro degli Esteri della Quinta Repubblica, nominato dal più giovane premier, il 35enne Gabriel Attal, con il quale peraltro era stato lungamente legato in una unione civile finita mesi prima dell’ingresso al governo. (Corriere della Sera)

Thierry Breton, ex commissario uscente al Mercato interno e una delle figure più influenti della prima commissione a guida Ursula von der Leyen, si è dimesso con effetto immediato. Era stato indicato dal suo paese, la Francia, per un secondo mandato nella nuova Commissione europea che la presidente Ursula von der Leyen presenterà in questi giorni, ma adesso bisognerà trovare un sostituto. (WIRED Italia)

Finisce così la lettera che Thierry Berton ha scelto di rendere pubblica sul suo profilo X, dopo la fotografia di un dipinto vuoto. «Il mio ritratto nella prossima Commissione», è l’amara didascalia. (la Repubblica)

Dazi auto cinesi, il 25 settembre si vota (e Breton dà le dimissioni)

Lettera di fuoco del dimissionario commissario all’Industria contro Ursula Von der Leyen, che avrebbe chiesto la sua testa promettendo un peso maggiore per Parigi nel «governo» Ue che forse nasce oggi. (La Verità)

La lettera “Alcuni giorni fa – scrive il commissario dimissionario alla presidente – nell’ultima fase dei negoziati sulla composizione del futuro collegio, lei ha chiesto alla Francia di ritirare il mio nome, per ragioni personali che in nessun caso lei ha discusso con me direttamente, e ha offerto, come scambio politico, un portafoglio che sarebbe più influente per la Francia nel prossimo collegio. (CorCom)

Il 25 settembre 2024, fanno sapere da Bruxelles, i paesi dell’Unione Europea sono chiamati a prendere una decisione definitiva. Dopo le parole del ministro Tajani , che ribadisce la posizione dell’Italia rispetto alle decisioni Ue su dazi alle auto elettriche cinesi, scatta il conto alla rovescia per il voto finale. (Auto.it)