Omicidio Parma, parla Samuel, il fidanzato di Chiara Petrolini e padre dei neonati uccisi e sepolti a Vignale di Traversetolo: “Lei era normale, non si notava nulla, né seno, né pancia. Era una maschera”

“Vorrei dare una spiegazione a chi non se la dà. Il primo bacio (con Chiara, nda) è stato in discoteca, ma oggi è un ricordo sporcato. L’anno scorso, a settembre, quando ci siamo rimessi insieme mi sono tatuato sul polso il suo nome”. A parlare ai microfoni del programma Le Iene è Samuel, 21 anni, ex fidanzato di Chiara Petrolini, la 22enne di Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma, accusata del doppio infanticidio dei suoi figli, i cui resti sono stati trovati nel giardino della villetta di famiglia della ragazza. (MOW)

Ne parlano anche altri media

(Adnkronos) – Chiara Petrolini “era una maschera. Non ho mai notato nessun cambiamento. Non abbiamo mai parlato di bambini, mi diceva che prendeva la pillola”. E’ il racconto del padre dei due neonati seppelliti nel giardino della villetta di Traversetolo dall’ex fidanzata Chiara Petrolini, in un’intervista che sarà trasmessa questa sera a ‘Le Iene’ su ItaliaUno. (OglioPoNews)

La Procura di Parma ha presentato appello sull'ordinanza del 19 settembre scorso che aveva disposto la misura degli arresti domiciliari per Chiara Petrolini, la 21enne studentessa protagonista della... (Virgilio)

La procura di Parma lo aveva fatto dopo il ritrovamento del primo neonato e aveva reiterato quando erano stati trovati i resti del secondo bambino nel giardino di Vignale Traversetolo (Parma): chiedere l’arresto in carcere per Chiara Petrolini, la 22enne accusata di omicidio premeditato. (Il Fatto Quotidiano)

Neonati sepolti, parla l’ex fidanzato di Chiara Petrolini: “Vorrei chiamare i miei figli Domenico e Angelo”

Era una maschera. Se li avesse voluti tenere non mi sarei tirato indietro”. (la Repubblica)

Se lei li avesse voluti tenere io non mi sarei tirato indietro". Era un maschera. (Today.it)

Ma il mio mondo è finito, è evidente». Continuo a vivere e a lavorare, non mi fermo. (la Repubblica)