Unicredit e il risiko del credito, Banco Bpm lancia l’allarme esuberi. L’economista: “L’offerta andrebbe alzata”
Il ceo di Banco Bpm lancia l’allarme sulle ricadute occupazionali di una fusione con Unicredit. Dopo il no secco del cda all’offerta pubblica di scambio, Giuseppe Castagna rincara la dose. In una lettera ai dipendenti l’ad sottolinea la "forte preoccupazione” per le sinergie di costo stimate dal gruppo guidato da Andrea Orcel, “pari a oltre un terzo della base costi” di Piazza Meda, e che si tradurrebbero in “oltre 6.000” uscite. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altre testate
«Sono curioso di conoscere Andrea Orcel, la banca è privata ma svolge anche un ruolo pubblico». Così il vicepremier Matteo Salvini all’evento «Energia e Europa» organizzato dal quotidiano Libero mercoledì 27 novembre. (Milano Finanza)
Tra gli scenari possibili, accelerare gli acquisti su Mps – dove Piazza Meda è entrata con il 5%, seguita da Anima (4%), Delfin (3,5%) e Caltagirone (a ridosso del 4%) - per offrire agli investitori un progetto più appetibile dell’Ops di Andrea Orcel e quindi bloccarla o costringerla al rilancio, migliorando il prezzo per i propri azionisti. (Corriere della Sera)
Se il partito di Matteo Salvini si appella alla vigilanza e mette nel mirino Bankitalia, depositando una proposta di legge sulla governance, Antonio Tajani invita la politica a «non immischiarsi» in questioni che attengono al «libero mercato». (Il Sole 24 ORE)
Si tratta - secondo Giuseppe Castagna - di (Secolo d'Italia)
La comunicazione ribadisce la contrarietà della dirigenza all'offerta pubblica di scambio di Unicredit, giudicata insufficiente. Avverte però soprattutto dei possibili esuberi che la banca subirebbe in caso l'operazione si concretizzasse: si temono 6mila licenziamenti. (QuiFinanza)
Ora è tutto diverso. «A pochi giorni dalla mia precedente lettera, mi sento di dover tornare da voi per commentare le re… (la Repubblica)