Bettino e quel "vae victis" tra Italia e Italietta
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La storia si sa, la scrivono sempre i vincitori, a volte con l’enfasi e il profumo del trionfo ancora fresco sulla propria pelle ma al contempo con l’onestà intellettuale che rende libero, forte e fiero un popolo e lo fa diventare Nazione, altre volte con quella unica malevola e ipocrita volontà di reclamare vendetta e non giustizia, assetati di quel sangue che la “pietàs” cristiana dovrebbe proteggere sempre e comunque e che invece finisce per inginocchiarsi vigliaccamente davanti al grido, tutto italiano, “vae victis”, anche quando la presunta belva feroce è ormai ridotta a poco più di un pesce rosso malato che nuota dentro un barattolo di vetro. (il Giornale)
Ne parlano anche altre testate
Ancora oggi uno degli esempi migliori della incredibile capacità di trasformismo di Pierfrancesco Favino, il film stasera in tv – su Rai 1 alle 21:30 del 22 gennaio 2025 – è Hammamet di Gianni Amelio. (Ciak Magazine)
Dopo le condanne legate all’inchiesta “Mani Pulite”, si trasferì nel 1994 insieme alla famiglia, sperando in una riconciliazione con il Paese che aveva guidato come Presidente del Consiglio. Tuttavia, questa speranza non si concretizzò, e Craxi morì in esilio il 19 gennaio 2000, a soli 65 anni. (StatoQuotidiano.it)
Fonte: ANSA/iStock Le location del film su Bettino Craxi Hammamet è il film scritto e diretto da Gianni Amelio dedicato a Bettino Craxi, interpretato da Pierfancesco Favino. (SiViaggia)
Omero Il carro armato (Ciak Magazine)
La villa, che è ancora di proprietà della famiglia Craxi, è stata aperta appositamente per girare le scene del film con Pierfrancesco Favino, pellicola realizzata tra il 2019 e il 2020. La villa presenta un’architettura semplice e lineare, con ampi spazi esterni caratterizzati da giardini e da una piscina. (Corriere di Siena)
La storia si sa, la scrivono sempre i vincitori, a volte con l’enfasi e il profumo del trionfo ancora fresco sulla propria pelle ma al contempo con l’onestà intellettuale che rende libero, forte e fiero un popolo e lo fa diventare Nazione, altre volte con quella unica malevola e ipocrita volontà di reclamare vendetta e non giustizia, assetati di quel sangue che la “pietàs” cristiana dovrebbe proteggere sempre e comunque e che invece finisce per inginocchiarsi vigliaccamente davanti al grido, tutto italiano, “vae victis” anche quando la presunta belva feroce è ormai ridotta a poco più di un pesce rosso malato che nuota dentro un barattolo di vetro!!. (Liberoquotidiano.it)