Kamala Harris incontra Netanyahu: “Non resterò in silenzio su Gaza, è ora che la guerra finisca”

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

– “Non resterò in silenzio su Gaza, è il momento che la guerra finisca. Ed è il momento di chiudere un accordo”. Parole forti quelle usate dalla vicepresidente Usa, Kamala Harris, candidata democratica alle presidenziali, durante l’incontro con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. “Resto impegnata a una soluzione a due stati”, ha aggiunto Harris, dando un assaggio all’elettorato della sua futura politica estera, in caso di vittoria. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altri media

Non ci si aspettavano grandi novità dal discorso del premier israeliano Bibi Netanyahu al Congresso statunitense di due giorni fa e in effetti si è sentito molto poco oltre al solito trito impasto di retorica roboante, alla difesa della sua volontà di continuare la guerra a ogni costo – presentata come una battaglia del bene contro il male – e alla sua smaccata preferenza per una vittoria di Trump alle prossime elezioni. (Avvenire)

Kamala Harris lo ha assicurato al termine del suo incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in quello che è stato il suo primo test di politica estera da quando Joe Biden l'ha appoggiata per la corsa alla Casa Bianca. (L'HuffPost)

Dopo il discorso al Congresso, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato alla Casa Bianca prima il presidente Joe Biden e successivamente la vicepresidente Kamala Harris. Al centro dei colloqui il conflitto a Gaza e la possibilità di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco. (Il Sole 24 ORE)

Kamala Harris assicura che «non resterà in silenzio» di fronte alle sofferenze di Gaza

Lo ha detto la vicepresidente Kamala Harris dopo aver incontrato il premier israeliano Benyamin Netanyahu. «Resto impegnata a una soluzione a due stati». (Corriere della Sera)

Le dichiarazioni della vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris sulla "grave crisi umanitaria" a Gaza e la necessità di "porre fine alla guerra" danneggiano le trattative per il rilascio degli ostaggi e sono "da respingere entrambe". (Il Messaggero Veneto)

«Il presidente ha espresso la necessità di colmare le lacune rimanenti, finalizzare l'accordo il prima possibile, riportare a casa gli ostaggi e giungere a una fine duratura della guerra a Gaza. Lo fa sapere la Casa Bianca riferendo dell'incontro fra i due leader a Washington. (Corriere del Ticino)