Israele ha approvato un piano per espandere l’occupazione in Siria

Il governo israeliano ha approvato un piano per espandere i propri insediamenti nelle alture del Golan occupate, raddoppiando la popolazione nell’area. A dare la notizia è l’ufficio stampa del primo ministro israeliano, che ha comunicato che l’esecutivo ha approvato all’unanimità quello che definisce un piano per lo «sviluppo demografico» del territorio occupato dal 1967: esso prevede l’installazione di nuove infrastrutture energetiche, e l’implementazione di servizi educativi e residenziali da portare avanti nell’area del Golan già dotata di insediamenti. (L'INDIPENDENTE)

Ne parlano anche altre testate

Nella notte la Siria ha vissuto un nuovo attacco aereo di grande intensità. Secondo quanto riportato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), i raid israeliani hanno colpito siti militari nella regione costiera di Tartus, un attacco che è stato descritto come il più grave degli ultimi 12 anni. (Ultima Voce)

La forte detonazione ha provocato un terremoto di magnitudo 3,1 sulla scala Richter, riferiscono i media locali.Tartus ospita anche una base navale russa, istituita nel 1971 durante l'era sovietica. Nella serata di lunedì 9 Dicembre, Israele ha attaccato diversi siti militari nella regione costiera siriana di Tartus dove sono stoccati missili terra-terra e altre munizioni. (iLMeteo.it)

Qui, il 27 luglio scorso, un missile lanciato dal Liba… (L'HuffPost)

Netanyahu: l’esercito resterà in Siria per un anno. I ribelli: “Sciogliere le fazione armate”. A Gaza silenzio sulla tregua

A distanza di pochi giorni dalla caduta del regime di Assad, è alta tensione tra Israele che occupa le Alture del Golan dal 1967 e che le ha unilateralmente annesse nel 1981 e i nuovi governanti siriani: il governo israeliano ha infatti approvato 'all'unanimità' un piano per (Adnkronos)

Negli ultimi giorni Israele ha messo a segno in Siria centinaia di attacchi aerei – venerdì le Israel Defense Forces parlavano di oltre 500 raid in 48 ore, ma nelle ultime ore se ne sono contate diverse altre decine – distruggendo un gran numero di obiettivi militari tra aerei da combattimento, missili, aeroporti, depositi di carburante e navi della marina e colpendo “circa il 90%” delle potenza militare di Damasco. (Il Fatto Quotidiano)

Esibendo nuovamente la volontà di normalizzare il disastrato Paese nel dopo-Assad, i ribelli vincitori di Hayat Tahrir al-Sham (Hts) hanno assicurato che il prossimo passo sarà lo scioglimento delle fazioni armate, la loro per prima, per integrarle tutte in un futuro esercito regolare. (La Stampa)