Queer, la recensione del film di Luca Guadagnino con Daniel Craig

Io sono l’amore gay: più che il sesso, la droga e Daniel Craig, in Queer c’è Luca Guadagnino Luca Guadagnino realizza il sogno di portare su schermo il romanzo autobiografico di Burroughs con un film più personale del precedente Challengers: il risultato è forte, carismatico, che non lascia indifferenti quando fa centro e quando sbaglia. Chi siamo quando siamo soli a letto, in un letto in cui vorremmo ci fosse qualcuno? Come ci cambia la presenza di una persona amata, che ci ama o che si limita a lasciarsi amare? È a queste domande sull’amore che tenta di rispondere il regista italiano vivente più innamorato di questo sentimento, più impegnato a raccontarlo attraverso il desiderio, i corpi. (Gamesurf)

Ne parlano anche altri media

L'aspetto più riuscito di Queer di Luca Guadagnino è il mondo che riesce a creare nella prima parte. E brulicante di lascivi gentiluomini in completo di cotone e fedora, con l'aria spionesca da parodia di un romanzo di Graham Greene, che vagano in cerca di buona conversazione, mezcal e piaceri omoerotici. (Esquire Italia)

Che sognava di portare sullo schermo il romanzo breve di William Burroughs (allora pubblicato in Italia con il titolo Diverso) da quando lo lesse la prima volta, a Palermo, a 17 anni. Luca Guadagnino sostiene che Queer è il suo film più personale. (la Repubblica)

Queer planato sul Lido come una scossa liberatoria in un concorso veneziano incapace per lo più di sussulti aggiunge un frammento – forse uno dei più intensi e personali – all’«autobiografia» del regista fatta di cinema, di amori, di. (il manifesto)

Daniel Craig: “Mi affido ai sentimenti come ho fatto con il mio Bond”

Luca Guadagnino: "Un James Bond gay? Siamo seri, non c'è modo di saperlo" (La Stampa)

, un cinquantenne americano (Daniel Craig) si trasferisce a Città del Messico e vive la sua vita pressoché in solitudine, circondato solo dal gruppo ristretto di statunitensi che conosce. (Cosmopolitan)

Venezia — Daniel Craig, capelli lunghi, jeans e camicia bianca, ha un’aria morbida, che lo rende più giovane dei tempi in cui lo costringevano alla cravatta di Bond. (la Repubblica)