Non chiamatela banlieue: al Corvetto è la rabbia di una generazione che abbiamo abbandonato

Innanzitutto: non è una banlieue. Smettiamola di usare parole a sproposito, non aiuta a capire di cosa stiamo parlando. E, a ben vedere, non è neppure più una periferia. Dal Corvetto al Duomo ci vuole un quarto d’ora di metropolitana, siamo ormai nel cuore della metropoli lombarda. Milano è una città densa e piccola, dimentichiamo l’idea novecentesca di periferia come quartiere operaio ai margi… (La Repubblica)

Su altri giornali

«Facciamo casino perché non ci fanno vedere i video. I video sono quelli delle telecamere di zona dove Ramy Elgaml è morto dopo un inseguimento dei carabinieri la notte tra sabato e domenica. (il manifesto)

A vedere le immagini delle tensioni nel quartiere Corvetto per la morte di Ramy Elgaml, il 19enne morto nella notte tra sabato e domenica mentre viaggiava su uno scooter inseguito dai carabinieri "mi si stringe il cuore. (MilanoToday.it)

Corvetto come le banlieue, dove si bruciano barricate di rifiuti, dove ad ogni angolo c’è un lenzuolo bianco che chiede «verità e giustizia». Per capire cos’è oggi il Corvetto bisogna «scrollare» centinaia di video su TikTok dove gli hashtag per il 19enne morto domenica notte, rimbalzano tra le periferie d’Italia e l’Egitto. (Corriere Milano)

Gli infiltrati nella banlieue. Il governo invia 500 agenti

Il tunisino ventiduenne Fares Bouzidi che era alla guida del TMax che si è schiantato in via Ripamonti e il vicebrigadiere del Radiomobile che era al volante della macchina che inseguiva lo scooter da otto chilometri sono stati indagati per omicidio stradale dal pm Marco Cirigliano nel fascicolo aperto sulla morte di Ramy Elgaml, il diciannovenne deceduto all’alba di domenica nell’impatto contro un muretto seguito alla scivolata del TMax. (IL GIORNO)

Da qui, il Duomo di Milano dista dieci minuti di metropolitana ma sembra lontanissimo. Hanno 18, 20, 23 anni, famiglie egiziane, marocchine e una vita ai margini nel quartiere Corvetto, periferia sud della città. (La Stampa)

C'è chi la definisce «escalation di violenza» (Stefano Maullu, deputato di Fratelli d'Italia), chi si spinge ad accomunare il Corvetto alle «banlieue europee» (Romano La Russa, assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia), chi esorta il sindaco Sala, di fronte a questa «guerriglia urbana» a presentarsi nel quartiere non solo con «i suoi video social e in campagna elettorale» (Alessandro Verri, capogruppo della Lega a Palazzo Marino) e ad accendere «un faro su quartieri difficili alle prese con degrado, abbandono e microcriminalità» (Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati - Centro Popolare). (il Giornale)