Scuola, insegnanti e genitori: 900 firme contro maxi comprensivo nel centro di Salerno

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Stampa Il maxi comprensivo del centro di Salerno non piace a insegnanti e genitori: scatta la petizione e la richiesta di incontro con Comune e Regione. Raccolte più di 900 firme – come riporta il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola per contrastare la bozza di piano di dimensionamento scolastico elaborata dalla Regione, secondo la quale i plessi elementare e infanzia del comprensivo Barra di via Trieste, il plesso Abbagnano di via Battisti e la scuola media Lanzalone del centro storico passeranno da settembre prossimo interamente sotto la direzione del Comprensivo Vicinanza-Pirro. (Salernonotizie.it)

La notizia riportata su altri giornali

In attesa della prima delibera sul dimensionamento che dovrebbe essere pubblicata in giornata, ci arrivano le notizie degli allegati alla Delibera di dimensionamento discussa ieri in cui sono state inserite ulteriori operazioni di accorpamento direttamente proposte dall’Ufficio Scolastico Regionale. (Orizzonte Scuola)

Nell’ultima stesura si registra l’accoglimento di alcune modifiche proposte da sindacati e territorio. La scuola irpina perde 18 presidenze e trova 26 reggenze nel piano della Regione Campania licenziato tra Natale e Capodanno. (Irpinia TV)

Palazzo Santa Lucia insieme ad alcune organizzazioni sindacali ha tentato anche la carta del ricorso, in virtù dei criteri giudicati stringenti per la definizione delle autonomie, ma alla fine è prevalsa la linea del Ministero. (LabTV)

In questi giorni tiene banco il tema del Dimensionamento scolastico, con accorpamenti di plessi scolastici e distribuzione numerica di alunni che in alcuni casi lascia più di un dubbio. Uno su tutti è il caso della Scuola Vicinanza-Pirro che da ultime bozze pare essere destinata all’accorpamento con la Barra - Lanzalone ed ha portato alla levata di scudi di famiglie, docenti ed operatori. (Ottopagine)

Il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa in Campania per l’anno scolastico 2024/2025 sta scatenando le riflessioni da più parti. In primis le organizzazioni sindacali lamentano preliminarmente che per questo piano non risultano essere state accolte le richieste avanzate, nonostante la rilevante rappresentanza del personale della comunità educante. (ondanews)

Hanno tutelato gli interessi di alcuni presidi di scuole con 400 o meno alunni fregandosene del diritto dei bambini e dei ragazzini ad avere una comunità educante che li seguisse dall’infanzia all’adolescenza. (La Repubblica)