Su premier e ministri "immuni" dalla par condicio la Rai rischia multe salate da Agcom

"L'Agcom ha rimandato al mittente il tentativo del governo di trasformare la televisione pubblica in un megafono della premier e dei ministri. Con l'approvazione del regolamento per le prossime elezioni europee, chi violerà le regole già in vigore dal 1993 e dal 2000 subirà multe salate da parte dell'Agenzia". Lo spiega a Today.it il responsabile comunicazione del Partito Democratico, Sandro Ruotolo, commentando il voto il voto del consiglio dell'Agcom sul regolamento per le prossime elezioni europee. (Today.it)

La notizia riportata su altre testate

Giletti e la visione “arcaica di Meloni” Il paradosso del serial killer (Virgilio Notizie)

In queste ore proprio quando tiene banco il “caso Amadeus” che a quanto pare lascerà la Rai per approdare per nuove avventure tv al canale Nove, si parla anche dell’intreccio tra politica e televisione, in particolare la Rai, in vista delle Elezioni Europee dell’8 e del 9 giugno e non solo. (Il Fatto Quotidiano)

Lo ha fatto attraverso la Commissione di Vigilanza che ha approvato una norma che consente ai rappresentanti del governo di parlare nei talk senza vincoli di tempo e senza contraddittorio”. I giornalisti Rai hanno detto no alla riforma della nuova par condicio (StrettoWeb)

Arriva la doppia par condicio pubblico-privato. (Italia Oggi)

I giornalisti del tg1, del tg2 e del tg3 Rai hanno letto, al termine dei notiziari di oggi – 12 aprile -, un comunicato del sindacato dei cronisti della tv pubblica Usigrai contro la norma licenziata in Commissione di Vigilanza sulla par condicio nei talk-show. (Corriere TV)

La rivolta dei giornalisti Rai contro la nuova par condicio: "Servizio pubblico come megafono del governo" Link Embed (Repubblica TV)