Depistaggio Borsellino, chiesto il rinvio a giudizio per quattro poliziotti per la strage di via D'Amelio: sono accusati di falsa testimonianza
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Al termine dell'udienza preliminare che si è celebrata oggi a Caltanissetta, il pm Maurizio Bonaccorso ha chiesto il rinvio a giudizio per i poliziotti Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli per il reato di depistaggio. Ai quattro, ex appartenenti al gruppo di indagine "Falcone-Borsellino", viene contestato dalla Procura di Caltanissetta di aver reso false dichiarazioni nel corso delle loro deposizioni in qualità di testi nel processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di Via D'Amelio che si era concluso, in secondo grado, con la prescrizione del reato di calunnia per i tre imputati. (ilmessaggero.it)
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A parte dei singoli casi di false dichiarazioni e reticenze che si riferiscono a episodi specifici, singoli, ad esempio quella che è la falsa dichiarazione di Giuseppe Di Gangi a proposito della pistola puntata a Vincenzo Scarantino, quando ci fu la famosa colluttazione dopo la ritrattazione televisiva, tutte la altre false dichiarazioni, tutte le altre reticenze mascherate da ‘non ricordo’, si riferiscono a momenti scuri dell’attività investigativa del Gruppo Falcone e Borsellino che, secondo la tesi accusatoria, rappresentano dei momenti fondamentali nell’attività di inquinamento probatorio”. (Civonline)
"E' necessaria una verifica dibattimentale, pertanto insisto nella richiesta di rinvio a giudizio dei 4 poliziotti". (Civonline)
Alcuni hanno mentito in maniera spudorata. Poi, quando finalmente l’impostura si è disvelata, dovevate darci una mano. (Civonline)
Maniscaldi, che nel ‘93 era entrato a far parte del gruppo di indagine «Falcone-Borsellino», costituito alla Squadra mobile di Palermo per fare luce sulle stragi, del ‘92 ha chiesto di essere interrogato dal Gup questa mattina. (Giornale di Sicilia)
Ai quattro, ex appartenenti al gruppo di indagine "Falcone-Borsellino", viene contestato dalla Procura di Caltanissetta di aver reso false dichiarazioni nel corso delle loro deposizioni in qualità di testi nel processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di Via D'Amelio che si era concluso, in secondo grado, con la prescrizione del reato di calunnia per i tre imputati. (Il Messaggero Veneto)
"Nessuno ricorda nulla, anche aspetti fondamentali, lasciamo stare i 121 ‘non ricordo’ di Maurizio Zerilli. E’ una immagine molto sfocata su una vicenda su cui ci sono elementi che dimostrano che è stata una attività di indottrinamento" su Vincenzo Scarantino. (Civonline)