Banche, Unicredit piega la Germania: una vittoria italiana
Michele Zaccardi 26 settembre 2024 «Non c’è una ulteriore riflessione per evitare qualcosa e questo dipende adesso dagli attori del mercato dei capitali». È un portavoce del governo tedesco a fare chiarezza sull’affaire Unicredit-Commerzbank, dopo le parole di pochi giorni fa dal cancelliere Scholz, che aveva detto che «attacchi ostili non sono qualcosa di positivo». «È una banca importante per l’economia tedesca, che persegue una strategia di indipendenza» ha aggiunto il portavoce. (Liberoquotidiano.it)
Ne parlano anche altri media
Reuters (Avvenire)
Si è tenuto il primo incontro tra la dirigenza di Unicredit e quella di Commerzbank, dopo che la banca italiana ha aumentato la sua partecipazione all'interno di quella tedesca. Se a Berlino si teme che una delle più importanti banche del Paese possa passare in mani straniere, il Governo italiano sta iniziando a nutrire un sospetto riguardo alle possibili offerte che Unicredit potrebbe fare allo Stato tedesco per convincerlo della bontà dell'operazione. (QuiFinanza)
A quale delle due banche, l’italiana o la tedesca, converebbe oggi una fusione? Tenendo anche conto che Commerzbank, nonostante i recenti guadagni, ha vissuto quindici anni difficili, culminati nel salvataggio da parte dello Stato tedesco, avvenuto durante la crisi finanziaria del 2008. (Economy Magazine)
All’incontro, svoltosi in teleconferenza ieri mattina, la ceo designata (prenderà il posto di Manfred Knof la prossima settimana) — secondo indiscrezioni finanziarie — ha illustrato i dati di bilancio del suo istituto, l’outlook, e spiegato come intende disegnare una prospettiva di redditività nei prossimi anni. (Corriere della Sera)
Il ceo di Unicredit si tiene aperte tre strade: l’aggregazione, lo stop al 9% oppure la vendita di tutto il pacchetto. Ma gli effetti per gli azionisti potrebbero essere molto diversi. (Milano Finanza)
La fusione tra UniCredit e Commerzbank prosegue ma il governo italiano ha anticipato la propria posizione, esprimendo un'opposizione categorica a qualsiasi trasferimento della sede legale della nuova entità bancaria al di fuori del territorio nazionale. (Il Giornale d'Italia)