Il Papa in Indonesia. La Chiesa che unisce tutti
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Il Papa in Indonesia. La Chiesa che unisce tutti Una visita diplomatica e apostolica allo stesso tempo, in cui emergono chiare due parole: "dialogo" e "riconciliazione". Così un sacerdote della comunità di CL indonesiana commenta il viaggio di Francesco in Asia e Oceania Leonardus Mali Il 2 settembre papa Francesco è partito da Roma alla volta di Giacarta, in Indonesia, dove rimarrà fino a venerdì 6: prima tappa del viaggio più lungo del suo Pontificato. (Comunione e Liberazione)
Su altri giornali
Il Santo Padre, incontrando le autorità locali, denuncia: "Fede manipolata per fomentare odio e divisioni" (LAPRESSE)
Un'altra giornata intensa in Indonesia per Papa Francesco. Mentre nella Moschea Istiqlal si terrà l'incontro interreligioso. (ACI Stampa)
Inizia nel segno della vicinanza a poveri e migranti il tour di 12 giorni in Asia e Oceania di papa Francesco, arrivato ieri mattina in Indonesia, il primo dei quattro Paesi che toccherà in questo suo 45° viaggio apostolico, il più lungo del pontificato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Lo ha detto Kamel Ghribi, presidente di GKSD Investment Holding e vicepresidente del Gruppo San Donato. Principalmente la conferma della profondità spirituale di Papa Francesco, un uomo capace di unire ogni oltre barriera religiosa appellandosi a quella fratellanza umana che supera tutte le divisioni”. (SardiniaPost)
Presso la Cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione a Giakarta il Papa incontra la Conferenza Episcopale indonesiana, i sacerdoti, i consacrati, le consacrate, i seminaristi e catechisti. Il Papa arriva all’ingresso principale della Cattedrale, dove viene accolto dal Cardinale Arcivescovo di Jakarta, dal Presidente della Conferenza Episcopale e dal Parroco. (ACI Stampa)
La compassione “La compassione non consiste nel dispensare elemosine a fratelli e sorelle bisognosi guardandoli dall’alto in basso, dalla ‘torre’ delle proprie sicurezze e dei propri privilegi, ma al contrario nel farci vicini gli uni agli altri, spogliandoci di tutto ciò che può impedirci di chinarci per entrare davvero in contatto con chi sta a terra, e così risollevarlo e ridargli speranza”. (In Terris)