L’utero è mio e lo gestisco io? Falso
Una senatrice dei 5 stelle riesuma il vecchio slogan femminista per protestare contro il governo. Qui le spieghiamo perché si sbaglia (e di grosso) Di tutti gli storici slogan del movimento femminista il più tragicamente sbagliato è quel «l’utero è mio e lo gestisco io» che è stato riesumato dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Elisa Pirro come argomento polemico contro la nuova legge che punisce la gravidanza surrogata anche se effettuata all’estero. (Tempi.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Contrario alla gestazione per altri, da poco dichiarato reato universale dal Governo Meloni, il professor Alberto Gambino, giurista, presidente nazionale del centro studi Scienza e vita, organismo vicino alla Conferenza episcopale italiana, rileva il limite della proposta della ministra Eugenia Roccella che ha prospettato che i medici debbano denunciare una coppia che abbia fatto ricorso a queste… (la Repubblica)
Cifra tonda per la Festa del Bosco di Montone: la mostra mercato che celebra i prodotti del bosco e del sottobosco giunge alla quarantesima edizione e propone un ricco cartellone di eventi da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre per le persone di tutte le età. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Ora che la legge sulla gestazione per altri (gpa) effettuata all’estero è stata approvata, occorre tornare a parlarne. Il reato universale Definire la gestazione per altri “reato universale” – come ha fatto Giorgia Meloni – è giuridicamente errato. (Domani)
(cultura – 24 ottobre 2024) Un soggiorno di un mese raccontato per flash della memoria: è l’Autunno a Perugia di Rosine Inspektor, dodicesimo volume (130 pagine | € 13) della collana glossa di pièdimosca edizioni, che verrà presentato ufficialmente domenica 27 ottobre, alle 18, all’ex Borsa Merci di via Mazzini, nell’ambito di Umbria Libri 2024. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Intervista a Patrizia Altomano per Il Giornale d'Italia Patrizia Altomano, avvocato in primis e mediatore da diversi anni, con un'esperienza da responsabile di Organismo di Mediazione, consolidata alla milanese Umanitaria e ora associata alla carica di presidente presso l'ente intitolato a Morris Ghezzi, ci racconta, nell'intervista a seguire, perché scegliere la mediazione. (Il Giornale d'Italia)
Arrivo per ultimo a spiegare a Eugenia Roccella, a chiunque ne abbia assunto le sembianze, che un medico è tenuto a denunciare nemmeno un latitante, se lo ha in cura, figuriamoci due genitori col figlio del peccato. (La Stampa)