Stabilimenti balneari già chiusi in Riviera. «Senza salvataggio non si apre, le direttive ministeriali ci danneggiano»

Ombrelloni e lettini rimessati nei magazzini, spiagge sgombre e stabilimenti balneari chiusi in molti comuni della Riviera romagnola, con tanto di cartello affisso all’ingresso come mai era successo, perlomeno nel passato recente. Molti credono che la novità sia dovuta alla violenta ondata di maltempo che ha colpito anche la costa nella seconda metà di settembre, ma non è del tutto vero. Pioggia, vento e mareggiate hanno certamente convinto i bagnini ad anticipare di qualche giorno quello che sarebbe comunque successo dal 22 settembre. (Corriere della Sera)

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🔊 Ascolta l\'audio “L’ordinanza della Capitaneria di porto che prevede l’obbligo del servizio di salvataggio anche dopo il 22 settembre è un clamoroso boomerang per il territorio, le sue imprese e l’immagine della Riviera“. (News Rimini)

Leggi tutta la notizia "Dopo avere annunciato di chiudere i porti, adesso il ministro Salvini chiude davvero, e prima del tempo, le spiagge di tutta Italia. (Virgilio)

Al Tortuga beach, zona 67 a Rimini, ci sono gli ombrelloni, i lettini con i clienti che si godono un tiepido sole, e in torretta c’è un salvataggio con la maglietta rossa. "Siamo aperti e gente ce n’è". (il Resto del Carlino)

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Purtroppo sono già arrivate alcune disdette, ma soprattutto le persone che chiamano e cercano il servizio spiaggia, appena capiscono che non c’è, rinunciano alla prenotazione. Alcuni hotel hanno cercato di tamponare come potevano le rimostranze dei clienti in cerca di lettino e ombrellone. (il Resto del Carlino)

Che vede l’opposizione puntare il dito accusatore contro il governo. In particolare contro il ministero delle Infrastrutture, di cui la Capitaneria di porto è un ufficio periferico. (Corriere Romagna)