Crisi dell’auto Ue, è possibile frenare l’avanzata della Cina?
Archiviato un anno avaro di soddisfazioni per i grandi marchi occidentali ad eccezione di Renault, per il prossimo anno gli analisti vedono per il settore margini al palo e vendite in lieve ripresa. Cina a gonfie vele (Milano Finanza)
La notizia riportata su altri giornali
La protezione delle industrie locali da parte dei governi occidentali non basta a contrastare il successo cinese, che si basa su una strategia di sistema e non su singole aziende (Agenda Digitale)
Sono le ultime stime fornite al Financial Times dalle banche d'investimento Ubs e Hsbc, nonché dai gruppi di ricerca Morningstar e Wood Mackenzie. Le vendite di veicoli elettrici in Cina supereranno le auto tradizionali con anni di anticipo rispetto all'occidente: si prevede che il prossimo anno i volumi aumenteranno del 20%, fino a superare i 12 milioni di veicoli. (La Gazzetta dello Sport)
La Comunità europea dovrebbe quindi investire enormi risorse e trasformare in circa dieci anni tutte le fabbriche che producono auto a costi di manodopera e di componenti ridotti, cosicché i prodotti finiti avrebbero dei prezzi finali in linea con quelli dei due grandi produttori di auto elettriche a livello mondiale e cioè la Tesla negli Stati Uniti e la Byd in Cina (Quotidiano di Sicilia)
Sempre a dicembre è stimato che le immatricolazioni complessive di veicoli passeggeri in Cina potranno raggiungere circa 2,7 milioni di unità a dicembre 2024, riflettendo una crescita annua del 14,8% e un aumento mensile dell'11,4%. (Il Messaggero - Motori)
Byd contesta le accuse dei pm brasiliani I costruttori stranieri arrancano anche in Cina, dove la concorrenza è sempre più spietata. (Milano Finanza)
Le case automobilistiche giapponesi hanno seguito con una quota del 13%, mentre i marchi coreani hanno rappresentato il 7,5% delle vendite. Le registrazioni di nuove auto in Europa sono diminuite dell'1,9% a novembre rispetto all'anno precedente. (Tom's Hardware Italia)