Usa, provano a tornare in vita i casi federali contro Trump

Più informazioni:
Afghanistan

Il consigliere speciale Jack Smith ha rielaborato l’atto di accusa contro Trump riguardo il caso delle interferenze elettorali federali del 2020. I procuratori hanno ristretto le accuse strategicamente e modificato il linguaggio per conformarsi all’ultima sentenza della Corte Suprema sull’immunità presidenziale, nella quale i giudici hanno stabilito che gli ex presidenti sono protetti da accuse penali negli atti ufficiali. (il manifesto)

Ne parlano anche altre fonti

Smith nell'atto di accusa sostitutivo lima le accuse contro Trump alla luce della sentenza della Corte Suprema sull'immunità. Nessuno dei quattro capi di accusa viene rimosso, ma la loro portata viene ridotta e si sottolinea che l'ex presidente non aveva alcun incarico presidenziale assegnato dalla costituzione in merito alla transizione post-elettorale. (Corriere del Ticino)

Meno di tre mesi prima che gli elettori statunitensi decidano se Trump debba ottenere un secondo mandato come presidente, l’ufficio del procuratore speciale Jack Smith ha chiesto a una corte d’appello di annullare l’ordine di luglio del giudice distrettuale statunitense Aileen Cannon. (Il Sole 24 ORE)

Bloccato dalla Corte Suprema che ha sancito l’immunità dei presidenti per tutti gli atti che hanno un profilo pubblico, Jack Smith non molla la presa: il superprocuratore che ha incriminato Donald Trump per una serie di ipotesi di reato federali, e in particolare per avere promosso l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, ha presentato una nuova incriminazione nei confronti dell’ex presidente che, in realtà, è una revisione del vecchio capo d’imputazione, concepita in modo da tentare di renderlo compatibile con la sentenza della Corte Suprema. (Corriere della Sera)

Usa, rivista l’incriminazione contro Trump per l'assalto a Capitol Hill

Usa 2024 68 – Il procuratore speciale Jack Smith ha riformulato le accuse contro Donald Trump, per la sommossa del 6 gennaio 2021, da lui sobillata, tenendo conto della sentenza emessa dalla Corte Suprema sulla parziale immunità di cui gode un presidente degli Stati Uniti quando agisce come presidente. (Giampiero Gramaglia – Gp News)

I legali dell'ex presidente, secondo Cnn, sono stati colti di sorpresa: si attendevano l'atto di accusa sostitutivo ma credevano che sarebbe arrivato in autunno. Il procuratore speciale Jack Smith non molla e rivede l'incriminazione contro Donald Trump per l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, tenendo conto della decisione della Corte Suprema sull'immunità. (Il Messaggero Veneto)

«L'atto d'accusa sostitutivo, presentato a un nuovo gran jury che non aveva ascoltato in precedenza le prove sul caso, riflette gli sforzi del governo per rispettare e attuare» la decisione della Corte Suprema sull'immunità, si legge nei documenti depositati. (Italia Oggi)