Netanyahu e Gallant, l'ex procuratrice Arbia: “La Corte così certifica che non c’è impunità per i crimini di guerra”
“Un leader sotto mandato di arresto internazionale perde credibilità e autorità. Questo è un punto fondamentale: la sua reputazione è seriamente danneggiata, e il sostegno politico interno potrebbe vacillare”. Silvana Arbia è stata procuratrice della Corte penale internazionale (Cpi) all’Aia, ha svolto un ruolo cruciale presso il Tribunale penale internazionale per il Ruanda e valuta … (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri giornali
"Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. "Non entro nel merito delle dinamiche internazionali. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Torino, 22 nov. - "La linea è quella del presidente del Consiglio che io ho il dovere di attuare anche perché la condivido. Noi esamineremo e leggeremo le carte per capire quali sono le motivazioni che hanno portato la Corte ad adottare questa scelta, rispettiamo la Corte, la sosteniamo, ma siamo altresì convinti che la Corte debba svolgere un ruolo giuridico e non politico". (Il Sole 24 ORE)
Ansa I provvedimenti dei giudici dell’Aja riguardano gravissime violazioni al diritto internazionale umanitario, che configurano «crimini di guerra» e «crimini contro l'umanità» ai sensi dello Statuto della Corte penale: le norme sono inderogabili, e si applicano nei confronti di tutti; non ammettono eccezioni per nessuno, né per aggressori né per gli aggrediti se questi abusano nel diritto di difesa, né persino per Capi di stato e di governo che in questi casi non godono di alcuna immunità. (Avvenire)
In un’intervista alla radio pubblica ungherese il leader di Budapest ha confermato che il mandato “non sarà rispettato“. (LAPRESSE)
Il tribunale dell'Aia afferma la sussistenza di «ragionevoli motivi per ritenere che Netanyahu e Gallant siano responsabili, in qualità di superiori civili, del crimine di guerra di aver intenzionalmente diretto un attacco contro la popolazione civile» e di aver «intenzionalmente e consapevolmente privato la popolazione civile di Gaza di beni indispensabili alla sopravvivenza, tra cui cibo, acqua, medicinali e forniture mediche, nonché carburante ed elettricità, almeno dall'8 ottobre 2023 al 20 maggio 2024». (Italia Oggi)
– Crimini contro l’umanità: i mandati d’arresto che la Corte penale internazionale ha emesso nei confronti di Benjamin Netanyahu, del suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant e del leader di Hamas Mohammed Deif ha sollevato una selva di domande che vanno ben oltre il Medio Oriente in fiamme, anche perché trasformano il premier israeliano e gli altri destinatari del provvedimento in ricercati “globali”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)