Tracce di Fiuggi. Meloni non evoca più complotti ma condanna la fascisteria dentro FdI

Tracce di Fiuggi nelle parole di Giorgia Meloni. La discontinuità è in una lettera della premier ai dirigenti del suo partito. “Non c'è spazio, in Fratelli d'Italia, per posizioni razziste o antisemite, come non c'è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del '900, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore”, scrive Meloni che descrive FdI come un partito “senza trucco e senza inganno”. Non ci sono – o meglio non devono esserci - due livelli, quello pubblico e rispettabile, e quello privato, nostalgico e improponibile, ripresi dall’inchiesta di Fanpage su Generazione Italia (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri giornali

“I partiti di destra dai quali molti di noi provengono hanno fatto i conti con il passato e con il ventennio fascista già diversi decenni fa”, ha aggiunto. (Sky Tg24 )

Giorgia Meloni non ci sta. La premier decide di fare definitivamente chiarezza sul caso interno a Fratelli d'Italia, il suo partito, esploso a seguito dell'inchiesta di Fanpage, che ha provocato le dimissioni di due esponenti di Gioventù nazionale e di altre che potrebbero arrivare. (Corriere della Sera)

Ci ha messo otto giorni. Ma alla fine Meloni si è convinta di essere tenuta a un chiarimento senza le distinzioni che hanno accompagnato tutti i suoi precedenti, dalla lettera al Corriere della Sera in occasione del 25 aprile 2023, a oggi. (La Stampa)

FdI e l’inchiesta Fanpage, Meloni ai vertici: “Fuori chi ci vuol far tornare indietro. Non siamo come vorrebbero dipingerci”

E ancora: inquietanti suggestioni, allusioni, deduzioni soggettive. Taglia e cuci da sartoria. (il Giornale)

L’esigenza - espressa nella riunione in corso al Senato e con la senatrice a vita Liliana Segre in collegamento - è stata condivisa da tutti i gruppi parlamentari e segue alla richiesta contenuta in una lettera dell’ex parlamentare di Forza Italia, Elio Vito. (Il Sole 24 ORE)

Così, oggi, la presidente del Consiglio ha voluto mettere un punto inviando una lettera ai dirigenti del suo partito. La premier Giorgia Meloni non usa mezzi termini. (La Stampa)