Il Papa militante che finisce per fare causa comune con i peggiori regimi
Da quanto sembra, Papa Francesco proprio non riesce a resistere al fascino delle cattive compagnie. Da Pechino a Teheran fino a Damasco, il Santo Padre va a raccolta di autocrati e fondamentalisti come un collezionista di francobolli a caccia di esemplari rari. Se il Vaticano dovesse mai inaugurare una mostra sull’Asse del Male, non gli mancherebbe il materiale. Sintonia con Teheran Alla vigilia della ricorrenza dell’Epifania, per l’ennesima volta, Jorge Mario Bergoglio ha alimentato polemiche antisioniste, regalando, al tempo stesso, una vittoria mediatica al regime iraniano. (Nicola Porro)
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L'incontro tra Papa Francesco con il Fondatore dell'Università delle Religioni e delle Denominazioni Abolhassan Navab, ricevuto in Vaticano ieri, rischia di far riprecipitare nuovamente i rapporti con il mondo ebraico e, soprattutto, con il governo israeliano. (ilmessaggero.it)
Non è la prima volta che provano a tirare il Papa per la tonaca. Ormai, il Pontefice, se ne sarà fatto una ragione. Era accaduto con alcuni partiti politici italiani che lo avevano eletto a paladino della sinistra, cercando di trascinarlo appunto dalla propria parte e accade ancora oggi, in un contesto internazionale ben più delicato. (il Giornale)
Sono parole attribuite a Papa Francesco dall'agenzia iraniana Irna che le ha raccolte dal rettore dell'Università delle Religioni e delle Denominazioni dell'Iran, Abolhassan Navab, che ha incontrato lo stesso Papa Francesco in questi giorni. (L'HuffPost)
Sono temi delicati e in questi ultimi giorni ancora più tesi nello scontro aperto tra Teheran e Israele. Ed è duro il giudizio di Lucetta Scaraffia, intellettuale cattolica, storica e opinionista, nota per le posizioni critiche verso il pontificato di Bergoglio. (il Giornale)
Mostrandosi colluso con ch… (L'HuffPost)
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