Al via la guerra totale, gli israeliani con Netanyahu

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il manifesto ESTERI

«Sono al corrente delle notizie e vorrei che si fermassero», ha risposto Joe Biden ai giornalisti che ieri lo incalzavano sull’imminente invasione israeliana del Libano del sud. Il presidente americano sa benissimo che l’attacco israeliano è già cominciato. E se nell’anno passato si è impegnato, ma solo a parole, a fermare o a contenere l’escalation israeliana contro i palestinesi a Gaza, ora non muoverà un dito per impedire la nuova guerra. (il manifesto)

Su altre fonti

Un anno dopo l’incredibile azione partita da Gaza, che portò alla morte di 1200 e al rapimento di circa 250 civili israeliani, un anno dopo la più incredibile e clamorosa sconfitta strategica e d’immagine mai subita da Israele in casa propria, e per mano delle truppe non proprio addestratissime ed equipaggiatissime di Hamas, Netanyahu ha voluto presentarsi all’appuntamento dell’anniversario con uno scalpo pesante, capace di oscurare il ricordo di quella clamorosa defaillance, di far passare in terzo piano le proteste di familiari e amici dei rapiti, di derubricare perfino ad argomento della propaganda avversaria il ricordo – già timido di suo, nella società israeliana – delle decine di migliaia di civili uccisi a Gaza dall’esercito d’Israele, con ogni probabilità responsabile – assieme ai suoi vertici politici – di crimini di guerra che come tali non passeranno mai in giudicato, a proposito di memoria. (GLI STATI GENERALI)

«Un discorso di menzogne e violenza. Un discorso di supremazia che esprime l’obiettivo di occupare l’intera area dal Giordano fino al mare». (La Nuova Venezia)

Ogni giorno, i suoi burattini vengono eliminati. Chiedete a Nasrallah», ha detto il presidente, riferendosi al leader militare di Hamas a Gaza e al leader del gruppo sciita libanese Hezbollah, entrambi uccisi in attacchi israeliani. (Gazzetta del Sud)

Non era mai accaduto e non è tollerabile. Ci riferiamo all’atteggiamento del governo Netanyahu nei confronti delle Nazioni Unite. (articolo21)

Nei giorni scorsi diverse delegazioni hanno lasciato l’aula prima che intervenisse all’ONU Netanyahu. (Radio Radio)

Non è meno stupefacente dell'impossibile eliminazione di Nasrallah l'ammirato sguardo del mondo verso il personaggio che tutto il conformismo internazionale ha amato odiare, e ha usato come schermo per attaccare Israele, la guerra, gli ebrei: Netanyahu (il Giornale)