Ucraina, il fallimento dell'accanimento guerrafondaio di Macron

Ucraina, il fallimento dell'accanimento guerrafondaio di Macron
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Già durante l'addestramento in Francia, 50 soldati avevano disertato. Rientrati in Ucraina, le cifre sono cresciute in modo esponenziale: altri 1.700 uomini hanno disertato, abbandonando la brigata. Arrivati a Pokrovsk, nel Donbass, quelli che non hanno disertato sono stati mandati a morire. La parola "guerrafondaio" ha un'origine etimologica interessante e significativa, che ben si adatta al contesto attuale della guerra in Ucraina e alla decisione di continuare il conflitto nonostante gli evidenti segnali di fallimento. (PeaceLink)

Su altre fonti

Un funzionario dell’esercito francese ha confermato all’AFP il 6 gennaio che diverse decine di soldati ucraini in servizio nella 155a Brigata meccanizzata “Anna di Kiev” hanno disertato durante l’addestramento militare in Francia. (Il Fatto Quotidiano)

Un "certo numero" di soldati ucraini ha disertato l'unità addestrata in Francia, sostengono i media francesi, facendo riferimento a funzionari dell'esercito. Alcune decine di soldati ucraini hanno disertato durante il loro addestramento in Francia, secondo i funzionari militari francesi. (Euronews Italiano)

Lo ha rivelato il presidente ucraino in una lunga intervista con il podcaster statunitense Lex Fridman, spiegando che «ci sono leader che sono abituati a presentarsi anche senza essere stati invitati - basti vedere quello che ha fatto Putin con l'Ucraina - ma io non posso permettermelo, per via della guerra e delle misure di sicurezza che sarebbero necessarie». (Corriere della Sera)

Kiev indaga sulla “brigata dei disertori” di Pokrovsk

Lo scorso 6 giugno, in occasione dell’80° anniversario dello sbarco in Normandia, il presidente Emmanuel Macron aveva annunciato che la Francia avrebbe addestrato ed equipaggiato una brigata ucraina. (Corriere del Ticino)

L'Afp: erano della 155a Brigata meccanizzata intitolata ad Anna di Kiev. Le accuse di cattiva gestione (Open)

A seguire l’inchiesta è il media censor.net e in particolare il suo direttore Yuriy Butusov, lo stesso che ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica una delle più grandi diserzioni di massa di questa guerra. (Il Fatto Quotidiano)

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