Migranti, via libera dal cdm al decreto sui Paesi sicuri

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Ultim'ora news 21 ottobre ore 20 Via libera dal consiglio dei ministri al decreto legge sui Paesi sicuri per sbloccare l’impasse migranti, dopo la mancata convalida del trattenimento nel Centro di Permanenza per i Rimpatri albanese di Gjader di dodici profughi egiziani e bengalesi da parte della sezione Immigrazione del Tribunale di Roma, sulla base di una sentenza della Corte di giustizia Ue. Nella serata di lunedì 21 ottobre, il cdm ha approvato la misura che replica l’elenco del Paesi considerati sicuri per il rimpatrio dal decreto interministeriale di Esteri, Interno e Giustizia (escludendo Camerun, Colombia e Nigeria) in un decreto legge ad hoc, con l’obiettivo di renderlo norma primaria, potenziandone così la forza di legge in vista di futuri ricorsi da parte dell’esecutivo, nei confronti di eventuali decisioni contrarie da parte della magistratura. (Milano Finanza)

Se ne è parlato anche su altri giornali

''Il decreto riassume in legge di fonte primaria l'indicazione dei paesi sicuri, si tratta di un elencazione che riguarda 19 Paesi sugli originari 22. Il governo vara il decreto sui Paesi sicuri e modifica l'elenco, con un provvedimento adottato dopo la bocciatura dei primi trattenimenti di migranti in Albania. (Adnkronos)

Il consiglio dei ministri ha approvato nella serata di oggi, 21 ottobre, il decreto che stabilisce quali siano i paesi sicuri di provenienze dei migranti che potranno essere inviati nei centri di accoglienza albanesi creati in seguito all'accordo tra i due premier, Giorgia Meloni ed Edi Rama. (Italia Oggi)

Il Consiglio dei ministri, come si apprende da fonti di governo, ha approvato un decreto legge in materia di migranti. (L'HuffPost)

Dal cappello del Cdm esce un decreto legge su migranti e "paesi sicuri"

Intanto, la premier Meloni saluta in un post sui social il secondo anniversario del suo governo. «Finché avremo il sostegno dei cittadini, continueremo a lavorare con determinazione, a testa alta, per realizzare il nostro programma e aiutare l'Italia a crescere, diventare forte, credibile e rispettata. (ilmessaggero.it)

In altre parole questa sentenza, oltre a ribadire il principio che è compito degli Stati individuare quali siano gli Stati sicuri, pone poi delle condizioni nel momento in cui un giudice intenda dare una definizione diversa di Stato sicuro in merito alla situazione di determinate persone. (Corriere TV)

Il provvedimento, di fatto, dovrebbe rendere norma primaria l'indicazione dei Paesi sicuri per il rimpatrio, e non più secondaria, come è invece il decreto del ministro degli Esteri, di concerto con quelli di Interno e Giustizia, con cui finora è stato annualmente aggiornato l'elenco, come spiegato in conferenza stampa. (LA STAMPA Finanza)