VIDEO "Farò l'assaggiatore di gelati": Tajani scherza mangiando la seconda coppetta al gusto G7- LaPresse
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il ministro degli Esteri al summit sullo sviluppo in programma dal 22 al 24 ottobre a Pescara “Farò l’assaggiatore di gelati, una bellissima professione”, scherza il ministro degli esteri Antonio Tajani, entrando al media center di Pescara dove avrà luogo la conferenza stampa conclusiva dei lavori del G7 Sviluppo, in programma dal 22 al 24 ottobre nella città abruzzese. Il vicepremier si è infatti intrattenuto all’ingresso dell’hub dedicato alla stampa, dove ad attenderlo c’era un apposito carretto dei gelati di una nota gelateria del capoluogo adriatico, che per l’occasione ha prodotto il gusto G7. (LAPRESSE)
Ne parlano anche altre testate
Minuto di lettura G7 della Cooperazione internazionale e dello Sviluppo – Pescara 22-24 ottobre 2024 Modifica ordinanza ex art.2 TULPS interdizione delle attività di trasporto di armi, munizioni, esplosivi e sostanze esplodenti e della accensione di prodotti pirotecnici (Ministero dell‘Interno)
In chiusura del G7 Sviluppo, un vertice ministeriale durato tre giorni in una città blindata con cinque zone rosse e i soldati schierati sui tetti dei palazzi, il ministro degli Esteri Antonio Tajani parla di «evento straordinario»: all’Aurum, anche se con ingressi diversi e colloqui in stanze separate, si sono incrociati per la prima volta i destini di Israele, Palestina e Libano. (Il Centro)
Leggi tutta la notizia (Virgilio)
I temi discussi durante le numerose sessioni, tenutesi dal 22 al 24 ottobre, hanno seguito tre direttrici principali: sicurezza alimentare e sistemi agroalimentari sostenibili; infrastrutture e investimenti sostenibili; salute globale. (Ministero dell‘Interno)
C’erano anche i Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona alla manifestazione No G7 svoltasi ieri sera a Pescara. Per chiedere “l’immediato cessate il fuoco e una trattativa per la pace in Ucraina, lo stop al genocidio a Gaza, il riconoscimento dei diritti dei popoli a partire dai palestinesi e dai curdi e per dire NO alle politiche neocolonialiste dell’Occidente”. (ilGerme)
È finito nell’oblio, perché la materia è saldamente nel cono d’ombra della geopolitica internazionale. Eppure l’occasione era ghiotta. (L'Eco di Bergamo)