Uccisa a mani nude dal marito, la verità dall'autopsia: «​Emanuela Massicci ha sofferto a lungo. Se Massimo Malavolta avesse chiesto subito aiuto sarebbe ancora viva»

Altri dettagli:
Violenza sulle donne

Si sarebbe potuta salvare Emanuela Massicci, la 45enne uccisa nella notte del 19 dicembre dal marito Massimo Malavolta dopo un brutale pestaggio avvenuto nella loro abitazione a Ripaberarda, frazione di Castignano, in provincia di Ascoli Piceno. Sono attesi fra domani e martedì i primi risultati dell'autopsia sul suo corpo. Secondo quanto trapela, il decesso sarebbe stato causato dalla perdita di sangue dovuta a fratture e traumi, che hanno provocato un'agonia prolungata. (leggo.it)

Ne parlano anche altre testate

Uccisa a calci e pugni. Massacrata di botte a mani nude e con una furia disumana dal marito, con i figli di 10 e 11 anni in casa. (il Giornale)

Il trasferimento alla casa circondariale di Marino del Tronto sarà disposto non appena i medici certificheranno le condizioni di salute dell’uomo. CASTIGNANO – Il GIP di Ascoli, Annalisa Giusti, ha convalidato l’arresto di Massimo Malavolta, disponendone la custodia in carcere. (Riviera Oggi)

Comincia a prendere forma una prima ricostruzione di quanto accaduto quella tragica notte tra mercoledì e giovedì scorso quando nell’abitazione al secondo piano della palazzina di Ripaberarda si è consumata la tragedia: Massimo Malavolta ha ucciso sua moglie Emanuela Massicci strappandola troppo presto alla vita e, soprattutto, all’amore dei loro due figli di 11 e 12 anni. (ilgazzettino.it)

Femminicidio nell'Ascolano, l’emorragia per lesioni da aggressione. L’allarme dato dopo ore

L'uomo, un cittadino italiano di 48 anni, ha colpito più volte la moglie di 45 con un coltello, uccidendola in camera da letto. (Corriere della Sera)

Il Gip convalida l'arresto del 48enne, Massimo Malavolta, ancora ricoverato in ospedale e non trasportabile. La difesa deposita la perizia psichiatrica. (Fanpage.it)

Secondo quanto trapela, il decesso sarebbe stato causato dalla perdita di sangue dovuta a fratture e traumi, che hanno provocato un'agonia prolungata. (La Stampa)