Ritrovamento di reperti etruschi a Città della Pieve
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Un'importante operazione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale ha portato al sequestro di reperti archeologici etruschi di notevole valore storico e culturale. L'indagine, avviata lo scorso aprile a seguito di una segnalazione, ha permesso di individuare due persone responsabili di scavi illegali nella zona tra Chiusi e Città della Pieve, nel territorio del comune umbro. Tra i reperti recuperati, spiccano otto urne litiche etrusche e due sarcofagi, risalenti all'età ellenistica del III secolo a.C., insieme a un corredo funerario composto da suppellettili e vasellame, quattro specchi in bronzo, uno dei quali raffigura l'antica divinizzazione di Roma e della lupa che allatta Romolo, un balsamario contenente ancora tracce organiche del profumo utilizzato in antichità, un pettine in osso, vasi in bronzo e terracotta comunemente utilizzati dalle donne etrusche durante banchetti e simposi.
L'operazione, coordinata dalla Procura di Perugia, ha visto l'impiego di intercettazioni che hanno consentito di acquisire prove decisive per il recupero dei reperti. Il procuratore Raffaele Cantone ha sottolineato l'importanza di tali intercettazioni nel rintracciare le opere trafugate, evidenziando come il ritrovamento rappresenti uno dei più significativi degli ultimi tempi per quanto riguarda gli antichi Etruschi. Il valore complessivo del "bottino" recuperato è stimato intorno agli otto milioni di euro.
Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità e per garantire la tutela del patrimonio culturale, spesso minacciato da attività illecite. Il recupero di questi reperti rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il traffico di beni culturali, un fenomeno che continua a destare preoccupazione a livello nazionale e internazionale.