L’attacco di Nordio all’Autonomia: dopo le regionali sarà guerra delle riforme

«La Corte Costituzionale è intervenuta pesantemente su alcuni settori che sono quelli proprio tipici del referendum. Adesso il Parlamento dovrà rivedere la legge Calderoli , poi la rivedrà la Cassazione. A spanne, con prudenza, direi che questa sentenza dovrebbe eliminare almeno per ora la possibilità del referendum». E ancora: «Si tratta di una sentenza più che equilibrata, che condivido. Tra l’altro produrrà un avanzamento probabilmente di mesi o forse anche di anni verso una soluzione condivisa». (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri giornali

«I Lep, i Livelli essenziali di prestazioni non devono essere decisi dal governo, ma dal parlamento». «Assolutamente no. Bisognerà leggere il contenuto, ma di certo la Legge Calderoli è perfettamente costituzionale». (il Giornale)

– “Ci sarà qualcuno nel nostro paese che non chiederà mai l’autonomia, se la chiedesse dimostrerebbe di non essere in grado di amministrare. Quando avremo tutti le stesse risorse, non potrebbe più nascondersi dietro la giustificazioni ‘è colpa di Roma, è colpa della mancanza di soldi’”. (Agenzia askanews)

Viene chiesto l'intervento di Meloni per censurare le parole del ministro (Open)

Vani furori ideologici e il paradosso del referendum

"Una sentenza che condivido e che dovrebbe eliminare la possibilità del referendum". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, all’indomani della parziale bocciatura da parte della Corte Costituzionale della legge sull’autonomia differenziata. (Adnkronos)

La sentenza riguarda la legge, non il lavoro del Clep. La legge Calderoli è stata bocciata in alcune parti. (Corriere della Sera)

Aveva colpito, prima dei toni rialzati ieri con lo scomposto invito del ministro Calderoli alle opposizioni a tacere, l’aplomb con cui la maggioranza ha accolto quella che è invece una sonora sconfitta, ovvero il comunicato della Corte costituzionale che cassa, in attesa del testo della sentenza, ben 7 punti della legge sull’autonomia regionale differenziata. (Avvenire)