Disertori nordcoreani pronti a combattere in Ucraina

Disertori nordcoreani pronti a combattere in Ucraina
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ESTERI

Il conflitto tra Russia e Ucraina, iniziato con l'invasione russa nel febbraio 2022, continua a produrre effetti inaspettati e a coinvolgere attori internazionali in modi sempre più complessi. Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, quasi duecento disertori nordcoreani residenti in Corea del Sud, molti dei quali con un passato militare, si sono offerti volontari per unirsi al conflitto in Ucraina. Questi ex soldati, alcuni con oltre dieci anni di esperienza militare, sono determinati a sfruttare la loro conoscenza della cultura militare nordcoreana per condurre una campagna di guerra psicologica contro le truppe nordcoreane schierate in Russia.

Il gruppo di disertori, composto da individui con una profonda conoscenza delle tattiche e delle strategie militari nordcoreane, mira a destabilizzare e demoralizzare i soldati di Kim Jong-un. La presenza di truppe nordcoreane in Russia, confermata dalla NATO, è stata oggetto di discussione e preoccupazione. Il Segretario Generale della NATO, Mark Rutte, ha confermato la presenza di truppe nordcoreane nella regione russa di confine di Kursk, dopo un incontro con i servizi segreti della Corea del Sud. I servizi segreti ucraini avevano già individuato circa 11.000 unità nordcoreane che si addestrano nella Russia orientale.

L'agenzia di spionaggio sudcoreana NIS ha riferito che alcuni generali e soldati nordcoreani inviati in Russia sono già in prima linea nel conflitto con l'Ucraina. Durante un'audizione a porte chiuse della commissione parlamentare per l'intelligence, il NIS ha condiviso queste informazioni con i parlamentari sudcoreani, sottolineando la presenza di soldati nordcoreani nel teatro di guerra ucraino.

La decisione di Kim Jong-un di inviare circa 12.000 soldati in Russia, per essere dispiegati nel Kursk e in Ucraina, ha sollevato dubbi sulla loro effettiva capacità di sostenere un impegno bellico di tale portata. Secondo il Wall Street Journal, questa alleanza militare potrebbe essere più utile alla propaganda che alla guerra sul campo.