Attacco hacker al Viminale, violazione dei dati sensibili
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Gli archivi del Viminale sono stati violati ben 52mila volte, un ex poliziotto ha venduto l’anima e i dati sensibili agli hacker, facendo in modo che finissero nel dark web. È stato scoperto un mercato della duplicazione di telefoni e pc. Alvise Biffi, CEO di SecureNetwork parte di Bv Tech, ha cercato di rassicurare sulla sicurezza dei nostri dati, ma la situazione resta preoccupante.
La maxi indagine della Procura della Repubblica di Milano ha svelato l’accesso illecito alle banche dati istituzionali dello Stato da parte di una banda di criminali informatici, che si avvaleva della collaborazione di alcuni pubblici ufficiali infedeli, venduti per 1.200 euro. Questo caso si aggiunge a quello delle violazioni della privacy a Bari, attraverso l’accesso ai conti bancari, e all’inchiesta milanese sull’hackeraggio di informazioni sensibili.
Il governo, dopo il caso dossieraggio all'attenzione della procura di Perugia, si muove per fermare il fenomeno legato all’accesso abusivo e al mercato illecito di dati. Il Viminale ha rafforzato gli alert sugli accessi anomali, ma nessun decreto legge è stato emanato, almeno per ora. Il dipartimento di Sicurezza continua a sostenere che nessuna violazione esterna dello Sdi, la banca dati interforze, è mai avvenuta. Tuttavia, la situazione richiede una maggiore attenzione e misure più incisive per proteggere i dati sensibili dei cittadini.