Northvolt fallisce, l'auto elettrica Ue si ferma
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L’annuncio del fallimento di Northvolt, la più grande azienda europea produttrice di batterie per auto elettriche, rappresenta un duro colpo per le ambizioni industriali dell’Unione Europea. Considerata un pilastro nella strategia per la transizione ecologica e per l’autonomia strategica, Northvolt era il simbolo di un progetto che puntava a ridurre la dipendenza europea dai giganti asiatici nel settore delle batterie. (Inside Over)
Su altri giornali
Northvolt ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Capitolo 11 negli Stati Uniti. (Corriere della Sera)
E per i bilanci del Vecchio Continente rischia di iniziare un incubo. E su di essa avevano investito le stesse istituzioni europee. (il Giornale)
Carlsson, che ha co-fondato Northvolt e l'ha guidata sin dalla sua nascita nel 2016, «lascerà il suo ruolo di ceo», ha affermato la società in una dichiarazione, aggiungendo che è in corso la ricerca di un nuovo amministratore delegato. (Il Messaggero - Motori)
Il piano sostenuto anche dalla partecipazione di Volkswagen, si scontra ora con difficoltà crescenti dovute al rallentamento della domanda di auto elettriche, ma anche alle Case auto che si defilano cancellando le commesse. (SicurAUTO.it)
Tra i sostegni previsti, ci sono 145 milioni di dollari e un finanziamento aggiuntivo di 100 milioni da parte di un cliente chiave, destinati a supportare le attività durante il processo di ristrutturazione. (Automoto.it)
È questa la missione di Northvolt, azienda svedese attiva appunto nel settore delle batterie. Una missione che ora si trova davanti a un ostacolo forse insormontabile: a causa degli ingenti debiti accumulati, Northvolt ha chiesto di poter accedere al Chapter 11 in USA, quella procedura che stabilisce con un giudice un piano di risanamento, lasciando però all’azienda la possibilità di continuare a lavorare. (DMove.it)