Nella leucemia linfatica cronica la remissione ora è possibile
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Ogni anno in Italia circa 3mila persone ricevono una diagnosi di leucemia linfatica cronica, una neoplasia ematologica che colpisce gli uomini il doppio delle donne, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 65 e i 74 anni. È una forma di leucemia a crescita lenta, che non di rado può essere tenuta soltanto «sotto controllo» perché non dà sintomi e non progredisce. «Il decorso della patologia, però, è molto variabile da persona a persona: alcuni hanno una malattia molto stabile che non richiede alcun trattamento o lo richiede solo dopo anni, mentre in altri casi le cure vanno iniziate sin dalla diagnosi» ha spiegato Paolo Ghia, direttore del Programma Strategico sulla Leucemia Linfatica Cronica all’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, intervenuto a Il Tempo della Salute nell’incontro in cui si è discusso delle nuove terapie che allungano e migliorano le prospettive dei pazienti. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altre testate
La LLC rientra nel gruppo della malattie neoplastiche del sangue, e consiste in un significativo accumulo di linfociti non solo nel torrente circolatorio, ma anche nel midollo osseo e negli organi linfatici. (il Giornale)
Con Felice Bombaci Coordinatore Nazionale Gruppi di Pazienti Ail, Paolo Ghia direttore del Programma Strategico sulla Leucemia Linfatica Cronica, Irccs Ospedale San Raffaele di Milano e Marco Vignetti presidente Fondazione GIMEMA «Franco Mandelli». (Corriere TV)