Flop della Lega alle Regionali, ora Giorgia Meloni vuole il Veneto. Ma così si allontana anche il terzo mandato per Zaia

«Giorgia ora vuole il Veneto» dicono i Fratelli romani. Interpretazioni quasi filologiche del pensiero meloniano dopo l’ultimo turno di elezioni regionali dal quale il centrodestra è uscito perdente e la Lega di Salvini severamente ridimensionata. E se vuole il Veneto, di conseguenza si può ipotizzare che il terzo mandato per i governatori sia da escludere, considerato che Fratelli d’Italia non ha mai fatto mistero di essere contro il prolungamento dei due attualmente concessi. (Corriere della Sera)

Su altri giornali

– “Sono favorevole a che i cittadini possano scegliere, non c’è alcun limite di mandato per i parlamentari, per i ministri, non si capisce perché un sindaco e un governatore debbano avere questo limite. (Agenzia askanews)

Lo sguardo di Matteo Salvini è rivolto al futuro. E alcune delle prossime mosse il vicepremier e leader della Lega le anticipa in un'intervista al Messaggero. Si parte dal Veneto, il "regno" di Luca Zaia, il Doge, il governatore che gode di un consenso popolare stellare. (Liberoquotidiano.it)

Maurizio Crozza nei panni di Matteo Salvini commenta la debacle della Lega Nella nuova puntata di Fratelli di Crozza, in onda il venerdì sera in prima serata sul Nove e in streaming su Discovery+, Maurizio Crozza nei panni di Matteo Salvini commenta la debacle della Lega. (Il Giornale d'Italia)

La tensione tra Lega e Fratelli d'Italia Si apre un fronte sulle candidature

«Sì, certo. Banchi vuoti: è giovedì, i senatori sono già lontani con i rispettivi trolley. (ilmessaggero.it)

Leggi tutta la notizia Il leader del Carroccio ha ribadito il concetto mercoledì, al termine del Consiglio federale del... (Virgilio)

Se a inizio anno fu il partito di Matteo Salvini a mal digerire la giubilazione del presidente uscente della Sardegna, Christian Solinas a vantaggio del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, fedelissimo di Giorgia Meloni (poi sconfitto), stavolta è Fratelli d’Italia, anche se la premier ha smentito, a far trapelare frustrazione per non essere riusciti a far comprendere che forse la leghista Donatella Tesei non aveva il consenso necessario alla conferma. (Corriere della Sera)