L'abbraccio tra Sinner e Berrettini è la foto più bella di Wimbledon

A Wimbledon "l'italian clash" tra Jannik Sinner e Matteo Berrettini ha fatto sognare il mondo. Il match azzurro al secondo turno del torneo londinese è durato tre ore e quarantasei minuti per concludersi con la vittoria del numero uno altoatesino e, prima di lasciare il campo, un abbraccio tra i due campioni che non dimenticheremo. Finora nessun tennista italiano ha mai vinto nel singolo a Wimbledon: Sara Errani e Roberta Vinci si sono aggiudicate il doppio nel 2014 e Berrettini è arrivato in finale contro Novak Djokovic tra anni fa. (Elle)

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Non i 28 ace di Matteo Berrettini, che hanno lasciato i buchi sul centrale di Wimbledon. Alla fine, dopo quattro set, tre ore e quarantadue minuti, a noi è rimasta negli occhi la carezza. (Corriere della Sera)

Efebo Sicily, il sigaro dal gusto siciliano festeggia un anno di successi a Marsala Dopo la partnership firmata con la Storica Manifattura Italiana Tabacchi guidata da Salvo la Mantia, e l’ingresso nella compagine societaria di Riccardo Maria Monti, già Presidente ICE, ItalFer e dell’Interporto Campano, la Società del Gruppo Zurino spegne le candeline del primo anno di lavoro in una cornice meravigliosa laddove tutto è nato: Marsala. (Economia Sicilia)

Ci arriva e il colpo passa oltre il campo, tra il paletto e la sedia dell'arbitro. Tanti i colpi di pregio visti durante l'incontro , uno di questi è il botta e risposta tra i due in cui non si sprecano finezze: dopo uno scambio lungo, Berrettini si ritrova a dover recuperare una palla molto fuori dal campo. (Eurosport IT)

Berrettini: "Mi ricorderò di questo derby anche tra 20 anni. E a Jannik ho detto..."

Sinner e Berrettini danno spettacolo ma era troppo presto perché uno dei due uscisse da Wimbledon. Jannik va avanti nella rincorsa al sogno del titolo, Matteo paga la pessima classifica che non lo ha inserito tra le teste di serie ma esce veramente a testa alta. (Secolo d'Italia)

LE REAZIONI: SINNER - BERRETTINI (Sky Sport)

“Mi sono divertito, mi sentivo fiero di stare giocando contro il numero 1 del mondo, sul Centrale di Wimbledon, con milioni di italiani che ci guardavano. È una di quelle partite che tra 20 anni ricorderò con un sorriso”. (La Gazzetta dello Sport)