Fisco, governo al lavoro su piano anti-evasione: le misure

(Adnkronos) – Dal concordato alla stretta al sommerso. Il governo lavora sul doppio binario del fisco ‘amico’ e dello smantellamento del sommerso per allargare la base imponibile e recuperare risorse strutturali, e non, per le casse dello Stato. Accanto al concordato infatti il ddl Bilancio punta alla tracciabilità dei pagamenti, anche micro, per riportare a galla transazioni occultate all’Erario con il collegamento tra registratori di cassa e Pos o l’obbligo di pagamenti elettronici per le spese di trasferta deducibili, tra le altre misure. (OglioPoNews)

Se ne è parlato anche su altre testate

. "Come richiesto da Forza Italia il governo ha deciso di riaprire i termini per il concordato preventivo. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Potrebbe esserci una riapertura dei termini del concordato preventivo biennale: il decreto legge che contiene la misura è sul tavolo del Consiglio dei ministri che si riunisce questa mattina. La nuova scadenza potrebbe essere il 12 dicembre 2024. (Avvenire)

Riapertura del concordato preventivo biennale (Cpb) per le partite Iva fino al 12 dicembre ma solo per chi ha presentato già la dichiarazione dei redditi entro lo scorso 31 ottobre. (NT+ Fisco)

Fisco, il governo riapre i termini del concordato preventivo: cosa c'è da sapere

Come previsto, il governo ha deciso di riaprire i termini di adesione al concordato preventivo biennale, fissando la nuova deadline al 12 dicembre. Lo ha deciso, con un decreto ad hoc, il Consiglio dei ministri, andando incontro alle richieste di molti, ma anche per provare a 'rafforzare' gli incassi della manovra. (Adnkronos)

Il decreto d’urgenza Un mese esatto per la riapertura del concordato preventivo biennale. Fino al 12 dicembre, chi ha presentato la dichiarazione dei redditi, entro il 31 ottobre, e si era collocato nel girone degli indecisi, potrà maturare una propria decisione e ri inviare una dichiarazione di adesione. (Italia Oggi)

In arrivo una proroga per il concordato biennale. Si tratterebbe, quindi, di un altro mese esatto di tempo a imprese e partite Iva per comprendere e aderire a uno strumento che nella prima tornata, conclusa lo scorso 31 ottobre, ha visto l’adesione di oltre 500mila soggetti tra i cosiddetti soggetti Isa per un gettito stimato – in attesa dei dati definitivi – che è stato quantificato dallo stesso viceministro all’Economia, Maurizio Leo, in 1,3 miliardi di euro. (il Giornale)