La piscina è l’antenato di tutti i film sui ricchi e belli che si comportano male

Ogni estate spero che questa sia l’estate in cui riscopriamo La piscina di Jacques Deray e lo riconosciamo come uno dei film europei più belli, avveniristici e influenti del Novecento. Nell’estate del 2021 ci siamo andati vicinissimi, a questa riscoperta: il film fu inserito nel programma del Film Forum di New York, sala-istituzione del cinema d’essai assieme al “vicino” Metrograph, distante mezz’ora a piedi. (Rivista Studio)

Su altri media

Nel 2011 Alain Delon sorrideva davanti al proprio mausoleo dicendo di non avere paura della morte. Il ballo finisce in un pomeriggio soffocante della Francia centrale nella cappella della tenuta di La Brulerie, a Douchy, fatta costruire per sé e i suoi cani. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Alain Delon, il suo funerale sembra un paradosso: per la star che più di ogni altra è stata ripresa dai riflettori, il funerale si è svolto in forma privata. La videobiografia Alain Delon, guarda gli amori e la carriera del divo francese. (OGGI)

Perdo un amico, un alter ego, un complice. Ci univano gli stessi valori, le stesse delusioni, lo stesso amore per gli animali e penso a una frase di Alfred de Vigny in Morte del lupo: “‘E’ da vedere che cosa si è stati sulla Terra e che cosa lasciamo. (Barbadillo)

Lo ha dichiarato l'agente dell'attrice. Delon, morto la scorsa domenica all'età di 88 anni, dovrà essere sepolto oggi, 24 agosto, in privato al termine di una cerimonia celebrata dall'ex vescovo Jean-Michel Di Falco, a lungo considerato il cappellano delle celebrità. (Corriere della Sera)

Come l’attore – scomparso lo scorso 18 agosto all’età di 88 anni – avrebbe voluto e come i figli, Anthony, Anouscka e Alain Fabien, hanno ritenuto opportuno. Nella tenuta francese di La Brûlerie, a Douchy (sud di Parigi), solo gli affetti più stretti hanno dato l’ultimo saluto al divo de “La piscina”. (Il Fatto Quotidiano)

Se Alain Delon era omofobo, allora non era un grande attore? (Today.it)