Gli Usa minacciano lo stop all’invio di armi e Israele obbedisce: entrati a Gaza 145 camion di aiuti umanitari dopo 2 settimane

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

Le minacce americane sono servite a qualcosa. Tre giorni dopo l’invio della lettera da parte dell’amministrazione Usa nella quale si chiedeva lo sblocco degli aiuti umanitari a Gaza se non si voleva correre il rischio dello stop all’invio di armi da parte di Washington, nel Nord della Striscia sono giunti i primi aiuti da due settimane. Secondo quanto riportato da Cogat, l’organismo israeliano che supervisiona i territori palestinesi e si coordina con i gruppi umanitari, 145 camion hanno superato i valichi di Kerem Shalom ed Erez con l’enclave palestinese portando alle popolazioni colpite dalla furia dell’esercito dello Stato ebraico cibo, prodotti per l’igiene, latte in polvere per neonati e attrezzature per rifugi. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

«La soluzione è smettere di sparare attacca - Solo dopo un cessate il fuoco, i coloni israeliani potranno tornare al Nord». È il primo discorso di un alto dirigente del Partito di Dio da quando è stato ucciso Nasrallah. (il Giornale)

Ma è anche un territorio siriano che Israele occupa da 57 anni e che domina il Libano. Qui l’esercito israeliano prepara il terreno per un’offensiva più ampia contro il paese dei cedri. (il manifesto)

Prese di mira l'area di Baalbek, vicino alla frontiera con la Siria, e la valle della Beqaa, nel nord-est. L'emittente pubblica filmati dalla città di Douris, a sud di Baalbek, che mostrano un edificio in fiamme. (Corriere del Ticino)

L’ultimatum della Casa Bianca a Netanyahu

Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca ha chiesto a Israele di "fare di piu' per evitare vittime civili" nella Striscia di Gaza, in seguito a un incendio all'ospedale Al-Aqsa di Deir al-Balah di oggi. (Sky Tg24 )

Gli Stati Uniti hanno avvertito Israele che, se non incrementerà il flusso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza nei prossimi 30 giorni, ci sarà una riduzione del supporto militare americano allo Stato ebraico (Limes)

«Non è una minaccia, è quello che puoi dire a un Paese amico». Così il portavoce del Consiglio della sicurezza nazionale americano, John Kirby, ha commentato la lettera che due giorni fa la Casa Bianca ha inviato al governo israeliano. (Corriere della Sera)