Slow news | Settantasei anni d'immutato rancore

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Il Sole 24 ORE ESTERI

“Nahlal è sorta al posto di Mahlul, il kibbutz Givat al posto di Jibta, quello di Sarid è dove prima c’era Huneifis. E Kfar Yehushu’a sorge sulle rovine di Tal al-Shumman”, spiegava Moshe Dayan agli studenti del Technion di Haifa, quasi 50 anni fa. “Non c’è un solo luogo costruito in questo paese che non abbia avuto una popolazione araba”. Nel 1947 esistevano 418 villaggi palestinesi; tre anni più tardi sarebbero scomparsi dalle carte geografiche, sostituiti da 161 insediamenti ebraici. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri media

Era il 1948, l’anno in cui la Palestina perse la guerra contro Israele. Ogni anno, il 15 maggio, il popolo palestinese ricorda la Nakba, letteralmente disastro o catastrofe. (Inside Over)

Di Elena Coatti (Estense.com)

I manifestanti sono restati a lungo in zona urlando slogan in favore della comunità di Gaza. La polizia, che era in tenuta antisommossa, ha formato un vero e proprio cordone di sicurezza intorno alla struttura attuando una manovra di respingimento. (Corriere della Sera)

Si stima che 700mila palestinesi furono costretti a fuggire, tanti cacciati dalle proprie abitazioni, ora nel territorio di Israele. (Il Fatto Quotidiano)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Il corteo si sta svolgendo in maniera tranquilla. Sono circa 600 gli studenti in corteo che si stanno dirigendo verso il consolato americano in piazza della Repubblica a Napoli. (ilmattino.it)